Molti sono gli interrogativi delle ragazze e donne che si approcciano al fitness e al Body Building non riguardano solo i dubbi relativi all’aspetto tecnico inteso come allenamento e strategia alimentare.
Molto spesso i “question points” abbracciano una ampia sfera psicologica, anche in modo inconsapevole da parte di chi li rivolge.
Una delle domande più frequenti, che personalmente definisco “principe”, rivolta ai personal trainer può essere così sintetizzata:
- Come posso fare per avere un “corpo da urlo”? anche grazie al Body Building
E successivamente, l’interrogativo che segue fa riferimento all’agonismo:
- Come posso divenire atleta di Body Building? Cosa devo fare per gareggiare?
Cari colleghi cosa rispondiamo alle nostre future clienti e/o atlete? Quali sono i passaggi importanti per avviare un percorso di collaborazione con le persone in un’ottica di miglioramento della composizione corporea ed eventualmente in sinergia con l’aspetto agonistico?
Prima di tutto, è bene distinguere l’ambito FITNESS dall’ambito BODY BUILDING apparentemente all’occhio profano equivalenti ma in realtà con faccettature differenti.
Per citare Wikipedia, riporto che il termine fitness deriva dall’aggettivo inglese FIT, adatto, e può essere tradotto con l’utilizzo dei termini “idoneità, capacità, preparazione e stato di forma fisica”.
Il termine fitness negli ultimi decenni è stato utilizzato comunemente e sempre più frequentemente per indicare lo stato di benessere fisico o lo stato di forma di un soggetto, il cui benessere fisico può essere poi valutato in base alla risposta fisiologica del corpo e alla capacità di adattamento indotta dall’attività fisica.

Come può essere il Fitness?
Il fitness può essere:
- Specifico, ovvero la capacità di svolgere un gesto motorio indipendentemente dallo stato di forma fisica.
- Generale, ovvero quando si individua lo stato generale di benessere, salute e forma fisica.
Il fitness nel suo ampio significato comprende tutte quelle attività indoor, in palestra, e/o outdoor il cui fine è legato alla coltivazione della salute e del benessere e non alla performance.
Si esprime attraverso la camminata, la danza, l’aerobica, la palestra, il tennis, il nuoto e qualunque altra “attività motoria”. Tendenzialmente non si ricercano “performance estetiche”, non si seguono particolari strategie alimentari, non esiste forte DISCIPLINA.
Nel fitness non sussistono rapporto di sfida e di competizione, e l’obiettivo primario rimane quello del movimento per ottenere una buona condizione psicofisica e aggiungo talvolta anche un bel corpo.
Ma per ottenere un corpo strepitoso si deve passare la linea di confine, elevarsi di livello ed entrare nella sfera Body Building, cultura fisica o culturismo.
Ossia? Sport che attraverso l’allenamento contro resistenza e un’alimentazione idonea ha il fine del cambiamento della ricomposizione corporea in ottica estetica e non necessariamente agonistica e competitiva. Non è necessario, competere per essere un o una “Body Builder”, la competizione personalmente la interpreto come un coronamento di un percorso.
Il Body Building, che vi piaccia o meno dato che le diatribe da anni sono infinite, è uno sport e come tale richiede DISCIPLINA.
Cosa è la disciplina? Il termine dal latino “discipulus” può assumere moltissime connotazioni.
In senso generico fa riferimento:
- A un insieme di norme che regolano una convivenza comunitaria, una materia didattica, una religione, eccetera.
- Al controllo dei propri impulsi fisici e morali.
Lo sport, il body building nel caso in questione, è un complesso di attività motorie strutturate e programmate che impegnano le capacità psicofisiche per raggiungere uno scopo attraverso la disciplina, l’aderenza alle regole e al controllo mentale. Occorre self control, determinazione in sinergia con lo sviluppo delle capacità atletiche.
Nel caso della cultura fisica, l’obiettivo è “il corpo da urlo” come quello di Chiara Iseppi, Jessica Macera, Elena Ferretti, Melanie Pfeifer, tanto per citare delle amiche campionesse. Vi invito ad andare a curiosare il loro profilo Instagram e/o sito internet.
Bodybuilding femminile: dove iniziare?
Dopo questa premessa, quali sono gli step necessari per raggiungere i propri modelli di riferimento? Di seguito, i punti chiavi fondamentali:
- Iscriversi presso una palestra. Cercate una palestra fornita, con aree apposite per potere usare in futuro bilancieri e dischi, e un personale competente. Iniziate a imparare, attraverso la guida di un bravo istruttore di sala, l’utilizzo degli attrezzi e fate domande in modo da soddisfare le vostre curiosità. La palestra va identificata vicino alla propria abitazione o luogo di lavoro o di studio. Deve essere comoda, altrimenti il rischio è non andare “perché non si ha tempo”. Affidatevi anche alle recensioni dei social o del sito internet effettuate dai clienti. Andate a visitarla e chiedete una consulenza preliminare con il personale.
- Studiate, e cercate informazioni, anche se non appartenete al settore. Dovete essere curiose. Conoscere le basi del corpo, le attività necessarie per costruirlo, e i principi dell’educazione alimentare è fondamentale anche se nella vita vi occupate di altro. Vi permetterà di scegliere i migliori professionisti a cui rivolgersi eventualmente e vi insegnerà ad avere uno stile di vita sano sinergico all’obiettivo estetico. L’ignoranza ai nostri giorni non è più ammissibile, è deficitaria.
- Utilizzate un approccio graduale. Siate pazienti e cercate di non divenire ossessive. Imparate l’arte del movimento, l’utilizzo in progressione dei pesi, gli schemi motori e a mangiare bene senza tralasciare tutti gli aspetti della vostra vita. Il vostro obiettivo deve convivere con la vostra vita, tempo libero, affetti, famiglia, studio e lavoro. Per ottenere una laurea, impiegate anni di studio partendo dalle scuole elementari. Anche per ottenere un bel corpo, implica tempo. Il concetto è il medesimo.
- Richiedere la consulenza di un professionista. Personal Trainer, specializzato in ricomposizione corporea disposto a collaborare eventualmente anche con figure correlate, quali medici nutrizionisti, fisioterapisti, eccetera. Informatevi molto bene sul suo curriculum e richiedete una prima consulenza anche telefonica.
- Focalizzatevi solo su ciò che è essenziale. L’attività fisica dovrà essere specifica, cioè comprendere gli esercizi finalizzati all’obiettivo. I movimenti dovranno essere ripetitivi, programmati, allenanti e strutturati in progressione. Cosa intendo? Se voglio i glutei di Melanie, la corsa e/o le attività in sala corsi ludico/ricreative non vi porteranno lontane. Imparate “l’arte della efficacia e dell’efficienza”.
- Continuità e regolarità. L’allenamento deve essere non solo programmato, ma anche svolto regolarmente. A vita, tre mesi, 6 mesi, 12 mesi, non sono sufficienti.
- Fissatevi dei piccoli obiettivi e inseguite il sogno. Questo permetterò di elevarli successivamente, nel tempo. Tornando al punto 3, non si diventa Dottoresse in una estate.
- Imparate a programmare la vostra giornata. Pianificando ogni attività, studio, tempo libero e lavoro, si riuscirà a inserire anche il momento per allenarsi il necessario.
- Continuate i vostri studi e/o coltivate il proprio lavoro. Costruire il corpo ha un costo. La palestra, l’attrezzatura, l’allenatore, il nutrizionista e il cibo qualitativo hanno un costo, vanno pagati. L’impegno economico cresce, se lo step successivo diviene la competizione.
Qual è il punto fondamentale per una preparazione al femminile?
Dal mio punto di vista e in base alle esperienze maturate, ritengo il punto 3, l’approccio graduale, il comune denominatore a tutto il resto.
Il miglioramento continuo e graduale di un’attività permette di ricercare la perfezione nel tempo e nel lungo periodo.
Ovvero, il perfezionamento e la gradualità di allenamento e strategie alimentari vanno inserite nella propria vita quotidiana in equilibrio con la propria routine giornaliera.
Avere un approccio del genere significa apportare piccoli cambiamenti ogni giorno, ma in modo indolore, senza scombinare totalmente la propria vita.
A sua volta, un cambiamento drastico, inteso come allenamento eccessivo e alimentazione estremizzata, potrebbe portare a risultati veloci anche “gradevoli”, ma mette in atto meccanismi pericolosi per la salute fisica e mentale.
Questo approccio può avere un effetto solo temporaneo, in quanto non sostenibile nel lungo periodo e può indurre ad atteggiamenti ossessivi e compulsivi, molto comuni all’interno della sfera del Body Building. Ma non solo. Vi invito a riflettere su questo tema, a me molto sensibile.
Body Building al femminile: conclusione.
In conclusione? Ragazze e donne, giovani e meno giovani, in quanto la cultura fisica non ha età, iniziate con un approccio soft attraverso il “fitness” in sala pesi e non in sala corsi o con la famosa corsa al parco.
Incominciate a “conoscere il movimento e mangiare in modo sano ed equilibrato”. Automaticamente vedrete i primi risultati, ne sarete entusiaste, oltre al corpo allenerete anche la mente e la capacità di tenere il focus. Il passaggio da fitness a Body Building sarà istintivo e spontaneo e così la disciplina essenziale. La cultura fisica diverrà stile di vita e la voglia di calcare un palco di gara sarà sempre più forte in voi.
E da lì potrete iniziare un percorso di miglioramento per il pump.
Cari uomini, nell’articolo mi sono rivolta all’universo femminile ma credo che quanto scritto sia plasmabile anche al “sesso forte”.
Che ne pensate? E voi cosa consigliate per costruire un “corpo straordinario”?
Da ultimo, evidenzio che l’immagine di gara di Chiara Iseppi, Jessica Macera e Melanie Pfeifer appartengono alla maestria di Davide Giannico.
Rispettivamente Chiara Iseppi a sinistra, Melanie Pfeifer in alto a destra, Jessica Macera in centro a destra e Elena Ferretti in basso a destra.
Lara Renzi Teach Top Coach SBB