PARTE 2 – Come tornare ad allenarsi dopo un intervento di mastoplastica additiva? Ti consiglio la lettura di questo articolo se fai parte di una delle seguenti categorie:
- Sei un’Atleta e stai pensando di sottoporti ad un intervento di mastoplastica additiva
- Sei un Personal Trainer e una tua allieva si sottoporrà ad un intervento di mastoplastica additiva e vorresti capire come strutturare la programmazione al suo rientro senza incorrere in complicazioni
- Sei un Personal Coach e vorresti capire come aiutare la tua allieva dal punto di vista psico-fisico pre-durante-post operazione
Nel primo articolo dedicato al tema della mastoplastica additiva nelle donne sportive, avevo parlato di protesi, di tipologie di intervento al seno e portato la mia personale esperienza pre e post operatoria, con relativi consigli. Se non l’hai letto, ti consiglio di farlo prima di proseguire la lettura di questo articolo:
Leggi la parte 1: Mastoplastica Additiva: tipi e post-operatorio
In questo articolo voglio invece raccontarti di come, con una programmazione ad hoc, calibrata e sostenibile, sono riuscita a passare da un completo stop forzato (ovviamente) e riprendere ad allenarmi al 100% in ottica bodybuilding.
Ecco dunque: ti lascio qui di seguito i miei primi due programmi post-operazione che Riccardo Grandi mi aveva preparato. Il primo programma esclusivamente dedicato all’allenamento della parte inferiore del corpo e addominali, il secondo, che comprende anche la parte superiore.
Ovviamente prima di assegnarmi la programmazione, io e Riccardo ci siamo confrontati più volte su cosa io mi sentissi o meno di fare.
Prima programmazione – Lower Body
Siamo partiti con l’allenamento in palestra diviso in tre giorni settimanali per non eccedere con i volumi sulle gambe. Il quarto giorno lo gestivo in modo autonomo tramite un NEAT elevato.

La suddivisione dei distretti e la progressione era molto semplice (non è che potessimo fare chissà ché). Sinceramente non mi sembrava neanche di allenarmi, stavo facendo un po’ di solletico ai muscoli, ma almeno potevo riprendere a fare qualcosina.
L’errore più grande che si può fare all’inizio, considerando il fermo di un mese, è quello di strafare.
Io effettuavo sempre una decina di minuti di mobilità per tutto il corpo a seconda di quello che riuscivo a fare. Pratica che ho sempre svolto nei miei allenamenti e, grazie a questa, ho avuto fin da subito una buona mobilità che mi ha permesso di effettuare back squat fin dal primo giorno.
La prima settimana mi sono approcciata con il multipower, poi successivamente con il bilanciere.
Al contrario, l’hip thrust l’ho sempre effettuato al multipower. Era più agevole caricare i dischi senza stressare troppo la parte superiore del corpo.
Per il resto degli esercizi non ho avuto grandi problemi, devi solamente prestare attenzione a non “aggrapparti troppo” alle macchine e ai manubri per evitare di stimolare la contrazione del petto.
La presenza della protesi la senti inizialmente, e la continuerai a sentire per i primi mesi, se non per anni o a vita. È una sensazione strana, difficile da descrivere a parole, solo chi l’ha vissuto può capire a cosa mi riferisco, devi semplicemente farci l’abitudine.

Seconda programmazione – Lower Body + Upper Body
In questa seconda fase iniziamo a fare un po’ più sul serio; oramai sono passati due mesi dall’intervento e io, a differenza forse di molte donne, non vedo l’ora di riprendere ad allenare la parte superiore del corpo.
Allenamenti più strutturati e aumentati a quattro sessioni settimanali.
Come noterai, l’allenamento della spinta orizzontale (SO), ovvero tutti quei movimenti che coinvolgono i muscoli pettorali come prime mover, sono ancora banditi.



Le mie prime tre trazioni sono arrivate dopo sei mesi, prima non ho voluto neanche provare a lavorarci. Girava voce che non si è quasi più in grado di eseguire le trazioni dopo l’operazione; era il mio timore più grande. Ma…a quelle voci ora rispondo che evidentemente quelle persone non erano neanche in grado di farlo prima.
I lavori di spinta orizzontale pura sono iniziati dopo circa 8/ 9 mesi, chiudendo tranquillamente più di dieci push-up di fila.
Accorgimenti e consigli
Ci sono ancora alcuni consigli che mi sento di darti con il cuore:
- Coltiva l’arte della pazienza.
Posso dire di non aver mai realmente messo in pratica questa virtù prima del “fermo” imposto. Il detto “la pazienza è la virtù dei forti” non è un caso.
L’etimologia latina della parola la associa ad una partenza, per affrontare un dolore corporale e spirituale. A questa, tuttavia, preferisco l’accezione greco antica che enfatizza il suo significato grazie al coraggio, o meglio “lato riflessivo del coraggio”, evidenziando il lato positivo del termine. Il mio consiglio è quindi di affrontare il periodo post operazione per allenare questa virtù. Apprendi, elabora e approfitta di poter essere in grado di allenare la tua mente e dare un significato a questi momenti.
- Prendi il mio esempio ma non aspettarti che il tuo percorso sarà uguale al mio.
Quando recuperavo informazioni per l’operazione, la storia di ogni donna era diversa l’una dall’altra. Da quella che “lo rifarei anche domani” al “se solo potessi tornare indietro”. Siamo esseri unici ed ognuno ha una risposta completamente diversa degli eventi, sia a livello fisico che psicologico.
- Fallo solo per te stessa.
La mastoplastica additiva è un’operazione molto invasiva e andrà a cambiare esteticamente il tuo corpo per il resto della tua vita. Quello che mi sento di consigliarti è di non prendere questa decisione alla leggera, valuta tutti i pro e contro. Fallo solo per te stessa e nessun altro. Non farlo solo perché hanno osato dirti “se solo avessi il seno più grosso/ due taglie in più…saresti perfetta”; non farlo solo per riempire meglio il bikini da gara, un giorno le gare finiranno; non farlo solo perché così sarai più attraente; non farlo solo perché “lo fanno tutte”. Se decidi di cambiare fallo solamente per te!
Conclusioni
Concludo rispondendo alla domanda che mi è stata posta diverse volte “ale, se avessi la possibilità di tornare indietro prenderesti ancora questa decisione?”. Sì, la prenderei comunque perché non c’è altra via per questo risultato.
Se avessi potuto allenare il petto ed ottenere lo stesso risultato l’avrei fatto. La mia vita non è cambiata, io sono sempre la stessa persona e non ho acquisto più autostima di me; quest’ultima l’ho sempre avuta. Se il tuo obiettivo primario ricade solo in questo, dal mio punto di vista, non è la figura del chirurgo quella di cui hai bisogno.
Se hai intenzione di sottoporti all’intervento e vorresti chiedermi altro che non ho menzionato, non esitare a contattarmi. Se sei un personal trainer ed hai ulteriori domande sull’allenamento scrivimi, sarò lieta di un confronto.
Inoltre, se vuoi approfondire ulteriormente questo argomento nell’Excellent Trainer I e II sono state dedicate sezioni apposite per quanto riguarda anatomia, metodi di allenamento, gestione delle problematiche posturali, release e molto altro!
Se non mi conosci, mi presento, sono Alessandra Piazzalunga, atleta pro di natural body building, personal trainer professionista e mental coach. Sono specializzata in allenamento e mentalità femminile. Lavoro con le donne per andare oltre la semplice apparenza, perché il corpo è servitore della mente.
Il mio credo si basa su tre pilastri e attraverso percorsi estremamente personalizzati aiuto la donna a svilupparli: essere fisicamente forte, mentalmente invincibile e consapevolmente equilibrata. Il tutto tramite un approccio sano, flessibile e ovviamente sostenibile.
Se vuoi sapere altro su di me, ti lascio il mio sito internet e-mail.
www.buildyourpower.it info@buildyourpower.it
Grazie per avermi letto.
A presto
Alessandra Piazzalunga
Be Brave – Be You – Be Power