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CANONI DI GIUDIZIO: BIKINI – FIGURE – WOMAN PHYSIQUE

La parola del giudice FCFN, i canoni di giudizio delle tre categorie.

Gareggio ormai da diversi anni e dall’anno scorso ho l’onore e la gioia di collaborare con FCFN in qualità di giudice, un percorso che vivo con senso critico e passione.

Credo nei valori della nostra disciplina sportiva: onestà, rispetto, correttezza. Essi sono capi saldi sia come atleta che in veste di giudice.

Un giudice dovrebbe, a mio avviso, avere umanità, coscienza, un senso di empatia nei confronti di ogni atleta.

Da atleta agonista conosco bene le difficoltà ed i sacrifici che implica un percorso di preparazione, questo mi porta ad avere un grande rispetto per ogni singolo atleta, il quale non si identifica con un numero appeso sul costume, ma con tutto ciò che egli desidera trasmettere stando sul palco.

Il panorama del natural bodybuilding in questi ultimi anni, ha avuto grande evoluzione, sia per ciò che riguarda l’allenamento, che l’approccio alimentare.

Ci si è progressivamente allontanati da modalità di preparazione estenuanti, estreme ed insane, per giungere a protocolli più sostenibili, in cui il benessere globale dell’atleta occupa un posto in primo piano.

Tutto ciò ha avuto un impatto anche sulla qualità degli atleti sul palco, la cui condizione negli ultimissimi anni ha raggiunto livelli, sino a poco tempo fa, insperati per un atleta natural.

Oggi descriverò i canoni di giudizio di tre categorie femminili.

Bikini, Figure, Woman Physique.

Denominatori comuni a tutte le categorie sono:

  • Eleganza e Portamento;
  • Rapporto vita-spalle (V-shape);
  • Alto tono muscolare;
  • Definizione, adeguata alla categoria di appartenenza;
  • Equilibrio tra parte inferiore e superiore del corpo;
  • Assenza di inestetismi, stati edematosi e/o cellulite.

Sussistono poi differenze che caratterizzano le singole categorie, ad esempio una figure è anche e soprattutto linea e simmetria, prima che volumi e definizione, viceversa ci sono categorie in cui la condizione ha un peso più rilevante rispetto alla linea, come ad esempio le Athletics (nome usato in FCFN), oppure Fit body (nomenclatura utilizzata in WNBF) o anche Woman Physique (che viene utilizzato prevalentemente in NBFI e anche in AINBB)

Nelle Athletics (Fit body o woman physique), ad esempio, il valore più pesante è la condizione rispetto a linea e simmetria.

Bikini

La categoria Bikini è una categoria estetica in cui bellezza, simmetria, V-shape sono aspetti fondanti, senza mai dimenticare che eleganza e portamento permangono aspetti trasversali a tutte le categorie.

La categoria bikini, può comprendere bikini juniores, under 23 anni, master, over 35 anni, e generalmente è suddivisa per altezza, a seconda del numero delle partecipanti. Vengono valutate:

  • Simmetria;
  • Proporzioni;
  • Eleganza strutturale;
  • Linea e V-shape;
  • Vita stretta e clavicole ampie;

Per quanto riguarda la muscolarità, qui si ricerca una buona tonicità, una giusta proporzione tra tutti i distretti muscolari; in primo piano, gambe e glutei, questi ultimi hanno un posto di rilievo, devono essere tonici, ben delineati e privi di inestetismi, la condizione non deve mai essere estrema.

La bikini vincente deve avere assoluta padronanza del palco, esibirsi con naturalezza, senza mai mai rasentare la volgarità.

Le atlete si confrontano nei quarti di giro in pose rilassate e poi eseguono una model walk, in cui vengono valutate la disinvoltura, l’eleganza ed il portamento.

La cura dell’immagine complessiva è di rilievo così come l’attenzione al dettaglio, trucco, acconciatura, scelta del costume, devono trasmettere nel loro insieme un’immagine di eleganza e femminilità.

La scelta del costume è importante per tutte le categorie femminili, è questo un aspetto che curo con le mie atlete agoniste, e non mi riferisco al numero di strass applicati, ma bensì al taglio del modello, che può enfatizzare e mettere in evidenza l’atleta o viceversa penalizzarla, ad esempio l’immagine di un’atleta con busto lungo e gambe corte verrà giovata da un costume posto al di sopra delle creste iliache.

Ed ora arriviamo alle figure, categoria in cui gareggio da sei anni.

Figure

La categoria Figure può comprendere una suddivisione per altezza, ma dipende sempre dal numero delle partecipanti, qualora esse siano inferiori ad un numero target previsto dalla federazione, viene prevista un’unica categoria; le figure under 23, e figure master, over 40 anni.

Vengono valutati:

  • Simmetria e proporzioni;
  • Eleganza strutturale
  • V-shape

Qui linea e simmetria sono aspetti determinanti più di volumi e condizione.

L’atleta figure vincente deve presentare una perfetta linea e simmetria, un armonico sviluppo dei gruppi muscolari, un’ottima tonicità.

La definizione non deve essere esasperata, ma tale da mettere in evidenza la separazione dei distretti.

Le atlete si confrontano nelle pose semi rilassate, frontale, laterale, fianco destro e sinistro e di schiena.

A seguire eseguono la model walk, ove padronanza, eleganza e presenza scenica divengono aspetti di rilievo, che seppure non abbiano un peso in termini di punti, l’hanno in termini di una valutazione complessiva sull’atleta.

Desidero sottolineare come la semi rilassata frontale non solo è la posizione di apertura tra le obbligatorie, ma anche quella che conferisce allo sguardo dei giudici un’immediata iniziale valutazione, pertanto seppur non si possano occultare difetti strutturali, busto lungo e gambe corte o clavicole strette e vita larga, ci sono però degli accorgimenti che da giudice io apprezzo, poiché denotano innanzitutto consapevolezza e poi cura ed attenzione nel presentarsi sul palco.

Pertanto come spiego in seguito, al posing ed alla sua padronanza va assegnato un posto di primo piano all’interno della preparazione.

Fit Body – Athletics – Woman Physique

Un paio d’anni fa è stata introdotta nelle federazioni natural questa categoria che si è resa necessaria vista l’evoluzione muscolare delle donne e creata per meglio collocare atlete muscolarmente più dotate.

Da ora, per praticità la chiamerò semplicemente Fit Body.

Ad ora permangono talune ambiguità nel calare i criteri di giudizio sulla realtà del palco di gara, personalmente quando mi trovo di fronte una atleta cross, ad esempio tra figure e fit body e le differenze di volumi sono minimali, mantengo come canone di valutazione principe la simmetria.

La Fit body deve essere un’atleta che presenta un evidente sviluppo muscolare, una bassa percentuale di adipe e delle separazioni marcate tra i vari distretti che nel loro essere armonici le conferiscono un aspetto elegante.

Nelle fit body viene valutata la struttura scheletrica e il rapporto tra lo sviluppo ed equilibrio muscolare, dove la proporzione dei vari distretti deve essere armoniosa, l’atleta deve essere simmetricamente bilanciata.

Le atlete vengono valutate prima mediante le pose semi-rilassate nei quarti di giro;

Successivamente attraverso le sette pose obbligatorie (doppi bicipite frontale e di schiena, dorsale, frontale e di schiena, espansione toracica, tricipite, addominali e gambe); infine si esibiscono in una routine, che consta in una esibizione coreografica su base musicale.

Essendo oltre che atleta anche Top Coach SBB, parte integrante di una preparazione delle mie atlete, è la cura dedicata al posing, esso richiede tecnica, allenamento, tempo e dedizione affinché le diverse pose acquisiscano naturalezza e massima padronanza.

Da giudice credetemi è evidente quando un’atleta mostra un posing consapevole, mirato a mettere in evidenza gli aspetti “forti” ed a mitigare quelli più “deboli”, e da atleta confermo che per maturare un posing curato e ben padroneggiato occorre tanto, tanto esercizio.

Ma poiché, da atleta prima e da preparatore poi, desidero anche che le mie atlete vivano l’intera esperienza attraverso l’emozione della “gioia”, che non sottintende “superficialità” o poca dedizione, bensì amplifica a mio avviso ogni risorsa personale, suggerisco loro di praticare il posing con regolarità, meticolosità e “sorriso” entrando in quel gioco di ruoli, quello che i bambini praticano con naturalezza sin da piccoli per intenderci, che conferisce a tutto questo denso lavoro una connotazione di “leggerezza”.

Sul palco l’atleta che sa ben utilizzare l’arte del posing è capace di creare quell’illusione di perfezione…

Chimera a cui tutti i bodybuilder ambiscono.

I criteri di giudizio sono “strumenti” di valutazione, il rispetto e l’umanità che come giudice, a mio parere, bisogna trasmettere vanno oltre ad essi:

Si tratta di piccole attenzioni:

un contatto visivo con le gli atleti sul palco, un’espressione del viso accogliente, l’attenzione a porre rimedio a piccoli incidenti che possono capitare, ad esempio a fronte di un mallo che cola copiosamente, pregiudicando la visibilità dell’atleta, darle un tempo per sistemarsi anziché penalizzarla;

Chiamare nei confronti tutti gli atleti, anche quelli meno favorevoli e posizionarli sotto le luci permettendo a ciascuno di essi di esprimersi al meglio.

Viceversa l’atleta deve innanzitutto accogliere il giudizio espresso, anche questo fa parte di un codice sportivo, deve inoltre essere consapevole che le personali aspettative possono venire deluse, che bisogna fare i conti con le immancabili delusioni e che anche un podio mancato, non è mai una

s-valutazione della propria persona, affinché il gareggiare non divenga motivo di sofferenza ma una possibilità di miglioramento continuo e di crescita personale.

TOP COACH SBB Iris Padoan

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