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FATTORE MOTIVAZIONE NEL BODYDUILDING

MUSICA E MINDSET

Noi tutti sappiamo quanto sia importante l’aspetto mentale in qualsiasi sport , e quanto possa influire in una prestazione.

L’attenzione, la determinazione, la resilienza, la caparbietà sono tutti aspetti di tipo cognitivo che poiinfluenzano chiaramente il fisico nel sostenere una prestazione.

Nel fitness amatoriale o nel bodybuilding agonistico, ancor di più, se si vogliono avere risultati tangibili e costanti l’aspetto motivazionale prende il sopravvento anche su quello fisico, perché a differenza di qualsiasi altro sport richiede una dedizione totale sulle 24h e sui 7 giorni settimanali, perché nel risultato finale ovvero la composizione corporea migliore, oltre che l’allenamento.

Influiscono alla pari se non più, anche la gestione dello stress, il riposo e l’alimentazione. Nel tempo, però quello che ho potuto notare sul campo, è che chi in questo sport ha fatto la differenza si è sempre contraddistinto per una maniacale capacità attentiva (focus) in tutto l’allenamento e una grande concentrazione e grinta in ogni singola ripetizione o gesto motorio.

Non è per niente facile in un luogo pubblico come la palestra, magari se ci lavori ancor peggio, trovare grande capacità di attenzione e restare focalizzati ad ogni singolo gesto motorio, ma questa è la grande differenza tra un atleta e un amatore.

Ognuno di questi grandi atleti ha una sua routine pre workout per incrementare le proprie prestazioni, e io ho cercato e sto cercando di trovare la mia.

Molto importante effettuare un buon riscaldamento prima di approciarsi all’allenamento vero e proprio, questo perché dobbiamo arrivare alla prestazione attivando tutti quegli ormoni deputati all’attività, ovvero la parte del sistema nervoso simpatico.

Il riscaldamento ben strutturato ha infatti lo scopo di aumentare la frequenza cardiaca, la pressione sistolica, il flusso sanguigno e permettere rom maggiori alle articolazioni.

Per quanto mi riguarda dopo aver effettuato un buon riscaldamento che mi ha portato i suddetti benefici, per iniziare una seduta di allenamento vera e propria svolgo qualche set di avvicinamento al carico dell’esercizio che dovrò svolgere, questo perché gestire un carico importante richiede una buona coordinazione attraverso gesti ripetuti e gradualmente sempre più impegnativi per il mio sistema nervoso e di conseguenza muscolare.

Importante inoltre in questa fase non avere fretta ma nemmeno svolgere troppi set perché si rischia di arrivare stanchi alle serie allenanti.

Spesso sentiamo persone che ci dicono che si sono attivate a metà o addirittura verso fine allenamento, questo perché?

Proprio per i punti citati sopra, il loro sistema simpatico si è attivato più tardi, perché magari sono arrivate da attività dove la predominanza era il sistema parasimpatico e non si sono riscaldati e attivati bene e quindi la seduta di allenamento sarà stata scadente.

Un’ altra cosa che io svolgo o faccio fare ai miei clienti quando si approcciano a fare alzate di potenza sulle 2-3 massimo 4 rep e fargli fare una singola allo stesso peso di quello che andranno a svolgere proprio per far sentire al corpo il peso con cui dovrà lavorare, ovviamente dopo aver svolto alcune serie di avvicinamento gradualmente più difficoltose, questo permette al sistema nervoso di gestire tale alzata in maniera più fluida dal primo set allenante.

Un altro aspetto per me fondamentale che lo reputo il miglior pre e intra workout è la musica, ti aiuta ad estraniarti, sposta la tua attenzione dalla fatica negli esercizi prolungati di resistenza, mentre negli esercizi di forza e potenza tramite l’aumento dei suoi bpm ti aiuta nello svolgere quel tipo di sforzo efficacemente.

LA MUSICA

La musica è in grado di darci piacere al pari di cibo, sesso e droghe, rilascia dopamina nel cervello, ma senza effetti collaterali.

Gli stimoli dovuti a questi quattro elementi dipendono da un circuito cerebrale sottocorticale nel sistema limbico, formato da strutture cerebrali che gestiscono le risposte fisiologiche agli stimoli emotivi.

L’aspetto curioso è che da studi scientifici pare che gli stimoli emotivi legati a musica, cibo, sesso e droghe attivino tutti un sistema in comune.

Tutti questi aspetti portano il soggetto ad avere una buona connessione mente-muscolo che reputo fondamentale per svolgere un ottima prestazione allenante. Ed è qui la grande differenza di cui parlavo prima tra chi sposta pesi e chi si allena.

Per schematizzare quindi la mia routine pre workout, dopo un assunzione di tutti i nutrienti necessari, svolgo:

10’ mobilità articolare: esercizi che comprendano grandi catene svolti con fluidità ma scanditi da una

respirazione diaframmatica adeguata, magari comprendendo articolazione o zone della colonna che verranno messe sotto tensione nell’imminente lavoro in sala pesi.

Set di avvicinamento al carico: il tempo che serve per attivarsi ( consiglio tra i 5-12’, se dovremmo approcciarci ad un gran fondamentale con un lavoro alattacido chiaramente potrebbero volerci anche i 12’, più sarà un lavoro spostato sul lattacido o con un esercizio monoarticolare potrebbero bastare anche 5’, poi può variare anche in base all’ora che ci si allena)

Playlist musicale ad alti bpm che aumenti il focus e la grinta, se dobbiamo invece svolgere esercizi di resistenza come una corsa sul tapis roulant consiglio della musica classica che abbassi gli stress e porti la mente a dissociarsi dalla fatica e dalla noia.

Sebbene tutte queste pratiche pre workout che abbiamo visto siano valide per il miglioramento della performance imminente, nel bodybuilding, agonistico in particolar modo, la differenza la si fa nel lungo periodo e vanno quindi adottate delle metodiche per poter affrontare tutte le situazioni di vita che potrebbero influire negativamente nella nostra preparazione.

La vita a cui siamo sottoposti oggi sappiamo essere spesso frenetica e questo può generare effetti ansiosi e stressanti che portano all’aumento in cronico di un ormone conosciuto da noi del settore come nemico numero 1 del testosterone(ormone anabolico), ovvero il cortisolo l’ormone dello stress, se quest’ultimo sarà prodotto ad alti livelli in cronico andrà pian piano ad inibire la produzione di testosterone ad esempio insieme ad altri ormoni conconseguenze a cascata non piacevoli, capite bene come questo potrà inficiare sia sulle prestazioni allenanti e che poi sulla composizione corporea.

LA METODICA

Una metodica che pratico e che consiglio anche ai miei clienti è la meditazione, che può essere svolta anche nella più semplice delle pratiche con delle respirazioni diaframmatiche guidate a luci soffuse o spente.

Questa pratica svolta tutti i giorni anche solo 5-10’ può portare dei benefici pazzeschi come ad esempio:

  • riduzione di produzione di cortisolo e quindi riduzione di infiammazione cellulare
  • incremento di autostima
  • gestione migliore delle emozioni
  • aumento di autoconsapevolezza
  • miglioramento del sonno e della qualità, soprattutto se fatta prima di dormire
  • riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca a riposo
  • miglioramento della gestione della fatica
  • miglioramento dell’attenzione

Tutti questi fattori potete ben capire come possano influire positivamente sull’allenamento singolo, ma soprattutto nel lungo periodo per poter arrivare nel migliore dei modi alla competizione.

Quindi per concludere quello che voglio passare è che non possiamo pensare di portare al massimo il nostro corpo se non alleniamo anche parallelamente la nostra mente e la nostra anima.

Mente corpo e anima hanno tutte e 3 bisogna del giusto stimolo per avere un adattamento positivo che ci porterà a migliorare e questo passa attraverso uno stress , un reintegro e il riposo, da ripetere all’infinito con le giuste metodiche.

E tu che pratiche usi per migliorare le tue performance? Che pratiche utilizzi per dare il massimo nel lungo periodo contrastando gli stressor esterni?

Se ti va dimmelo nei commenti.

Marco Arena TOP COACH SBB

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2 risposte

  1. Articolo ben scritto, contenuti semplici, ben spiegati e utili.
    Condivido l’utilità della musica (è grazie ad essa che resto collegata mente e corpo durante l’allenamento) e della meditazione.
    Quest’ultima non ho ancora sviluppato molto “feeling” ma, adotto spesso la respirazione diaframmatica e coadiuvo le mie giornate con brani musicali a 432 htz

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