Si usa? Come? Quando? Quali esercizi?
L’argomento di oggi, a mio parere, è tra i più discussi e mal gestiti nell’ambito riabilitativo e rieducativo, almeno in italia.
Questo perchè l’attenzione nella risoluzione del problema passa sempre per l’operatore al quale è stato dato il compito di risolvere la problematica.
Ma mi permetto di dire, molto spesso la risoluzione del problema non passa per lo stesso operatore ma per più operatori o specialisti che in taluni casi rovinano o cambiano completamente il tipo di lavoro dell’operatore precedente.
Al giorno d’oggi esistono pochi professionisti o centri che possono seguire il cliente/ paziente dalla fase post – operatoria o traumatica alla fase di rieducazione e rinforzo definitivo, tale da permettere al soggetto trattato di svolgere una vita regolare e sportiva.
Iniziamo per gradi.
Di recente ho trattato un cliente che per cause di forza maggiore ha subito una trauma contusivo.
Sub-lussazione con frattura composta del trochite dell’arto superiore sinistro con diagnosi di immobilità e tutore per 40/50 giorni.
Mi permetto di dire a mia totale resposabilitá che valutate le condizioni e i referti e le diagnosi strumentali abbiamo deciso di trattare il ragazzo giá dopo 10/12 giorni di immobilitá obbligata.
Abbiamo valutato i rom e le sensazioni del ragazzo e la capacitá di movimento.
Abbiamo iniziato a stimolare isometricamente il braccio, senza apportare nessun tipo di resistenza.
Abbiamo iniziato con 30” su piani frontali, senza spostare troppo l’arto dalla mediana del corpo.
La settimana successiva ho iniziato ad inserire gli elastici sempre in isometria e ho aggiunto il lavoro in acqua.
Alla fine di ogni sessione si raccomandava sempre ghiaccio e magneto terapia notturna (dove possibile) e si è deciso di procedere con tale protocollo per almeno altre due settimane.
Dopodichè…
Alla quarta settimana di lavoro di rinforzo isometrico, valutando rom attivo e passivo, si è deciso di iniziare il rinforzo dinamico con pesi di max 3 kg per braccio.
Si è proceduto a rinforzare i movimenti liberi e asintomatici, senza forzare, associando sempre una terapia isometrica (aumentata con propedeutica per miglioramenti della forza), ghiaccio post trattamento e magneto terapia,
Ad oggi.
Dopo circa 7 settimane dal trauma, il cliente continua ad aumentare la forza, la resistenza nonchè il rom attivo globale in quasi tutti i range di movimento.
Tutto questo dovrebbe rispondere ai quesiti proposti nel titolo:
Si usa la forza in fisioterapia?
Ad oggi la forza è uno dei migliori se non il primo modo per iniziare a velocizzare il recupero del paziente, sia come capacitá che come recupero della lesione. Ma va sempre moderato e valutato da caso a caso.
Quando si usa?
Fondamentalmente tutto dipende dalla tipologia di intervento o di trauma, ma sicuramente NON in acuto, ovvero quando la lesione è ancora molto infiammata o non sono stati tolti alcuni punti cicatriziali.
Quali esercizi?
Sicuramente il metodo migliore per tutti inizialmente è la forza isometrica aumentata nel tempo, associata in un secondo momento ad esercizi classici che promuovano il recupero e il drenaggio della lesione.
Gli esercizi specifici sono prerogativa del caso in esame.