Mi è capitato più volte avere a che fare con clienti (donne e uomini ma più frequentemente donne) che provenissero da questa situazione, con calorie ridotte all’osso, allenamenti cardio estenuanti, infiammazione evidente e che lamentassero comunque una insoddisfazione nei risultati e una vita non soddisfacente, nonostante l’impegno profuso.
Questa situazione io la chiamo “Malattia del fitness a buon mercato”.
Quante volte nelle palestre, l’istruttore per tenere in sala il cliente cerca in tutti i modi di farlo dimagrire, iniziando prima ad aumentare l’attività cardio e diminuire pasta e carboidrati, per poi, vedendo una stasi dei risultati, arrivare a quantità di cibo infime pur di vedere quell’ago della bilancia scendere, senza considerare null’altro che il peso corporeo.
I più desistono a questo protocollo folle, ma c’è chi è davvero motivato e si affida ciecamente all’istruttore, perseguendo questa strada malsana.
Ed è qui che si creano i danni maggiori:
- Peso che non scende nonostante il poco cibo, anzi sembra tendere a salire;
- Scarsa energia in palestra e poca voglia di fare nella vita quotidiana;
- Forma fisica in peggioramento;
- Ritenzione idrica;
- Accumuli adiposi localizzati, soprattutto nelle zone soggette ad infiammazione;
- Perdita di autostima;
- Ciclo mestruale sballato.
Ti riconosci in alcuni o tutti di questi sintomi?
Interrompi subito quello che stai facendo e affidati ad un professionista se non vuoi peggiorare il tuo stato di salute irrimediabilmente!
Sembra uno scenario catastrofico, una situazione che si legge solo sui libri, che nella vita reale chi non dimagrisce è perché mangia troppo. E’ VERO! La maggior parte delle volte è così!!!
Ma le poche volte che si verifica questa situazione, bisogna essere subito in grado di identificarla, di leggere i sintomi e notare i campanelli di allarme. Altrimenti si continua a fare del male ad una persona che mette tutta se stessa per ottenere dei risultati!
Ma una volta individuato il problema e identificata la situazione come la “Malattia del fitness a buon mercato”, cosa si deve fare per uscire da questo stato?
Come si deve agire sul piano dell’allenamento? E l’alimentazione? Aumento le calorie? E se poi ingrassa visto che gia a 800kcal non perde peso? Aumento ancora il dispendio energetico o questo peggiora le cose?
A questo proposito, ti racconto il percorso che ho fatto con Giovanna, che ormai dura da più di un anno.
LO STATO DI PARTENZA
Donna, 48 anni, 180cm x 68kg. Da sempre sportiva. Negli ultimi 20 anni si allena in sala pesi 3 volte a settimana con i classici protocolli per le donne, tanto cardio, macchine isotoniche con 50 ripetizioni, circuiti vari in giro per la palestra.
Lavoro sedentario di responsabilità, 8 ore seduta alla scrivania, meno di 2000 passi al giorno. Alimentazione non controllata.
Spesso affettati e scatolame per consumare cibo in maniera veloce e pratica.
Frequentemente salta i pasti. Stima caloria sotto il 1000 kcal giornaliere.
PROBLEMATICHE EVIDENZIATE
- Non scende di peso nonostante il continuo taglio calorico;
- Infiammazione evidente;
- Ritenzione idrica e pelle a buccia di arancia
- Pliche “edematose” e dolorose;
- Scarso tono muscolare;
- Postura scorretta;
- Stato di esaurimento dovuto ad uno stress allenante troppo alto e perpetrato nel tempo, senza mai una pausa per paura di “perdere i risultati ottenuti”
FASE 1 – RIEDUCAZIONE AD UNO STILE ALIMENTARE SANO E BILANCIATO
Questa fase è la parte da cui si deve partire per creare solide basi per un percorso di successo.
Ho spiegato a Giovanna il perché della sua situazione, il suo metabolismo si era adattato a quel livello calorico e l’organismo aveva messo in atto tutta una serie di compensi per “sopravvivere” letteralmente.
Le ho trasmesso una consapevolezza di ciò che mangiava, delle quantità a lei più adatte e dei piccoli consigli su che alimenti preferire ed evitare, dato il suo stato di partenza.
Ad esempio, visto anche il suo stato di inappetenza, ormai perpetrato da anni, non le ho consigliato cibo integrale proprio per facilitare l’assimilazione di calorie a cui lei non era già di per sé abituata;
Inoltre le ho sconsigliato il consumo eccessivo di affettati e scatolame per tenere a bada il sodio e i nitrati, favorendo così anche un miglioramento della compartimentalizzazione dei liquidi.
Fondamentale è stato spostare il focus da ciò che mangiava e dal peso della bilancia ad una attenzione maggiore all’allenamento, nel cercare di migliorarsi giorno dopo giorno.
FASE 2 – RESET METABOLICO E ALLENAMENTO SU STIMOLO NEURALE
Il passaggio successivo è stato iniziare un monitoraggio più preciso delle calorie, aumentando gradualmente i carboidrati per avere una spinta termogenica e tiroidea maggiore.
Di conseguenza, anche l’allenamento è diventato più produttivo e, lentamente, l’ho portata ad eliminare circuiti ed eccessivo cardio, preferendo un allenamento neurale, con basse ripetizioni e carichi via via crescenti, unito a passeggiate all’aria aperta più frequenti, sia per aumentare il NEAT, sia per un discorso di relax e movimento all’aria aperta visto il lavoro sedentario che svolge.
La rieducazione a nuovi schemi motori non è stata facile ma in lei cresceva pian piano la fiducia in se stessa, cominciando a vedersi e sentirsi meglio.
Questo ha fatto sì che si appassionasse ancora di più al nuovo percorso.
Nel giro di 10 settimane è passata da 1300kcal a 2000kcal con giorni anche a 400g di carboidrati.
Il peso corporeo è passato da 68,5kg a 63,8kg con massa magra conservata e massa grassa inferiore.
Ma la differenza più evidente è l’eliminazione quasi totale degli stati edematosi causati da una infiammazione eccessiva del sistema, con conseguente perdita di acqua e ritenzione.
In definitiva, un abbassamento dello stress allenante, con un insegnamento di schemi motori nuovi e uno stimolo prettamente neurale, unito ad una rieducazione alimentare, mangiando gradualmente DI PIU’ ha portato Giovanna a quello che desiderava da anni, allenandosi troppo e male e mangiando poco: perdere quasi 5 kg e vedersi meglio allo specchio.
FASE 3 – COSTRUZIONE TONO MUSCOLARE E CONSOLIDAMENTO DEL LIVELLO CALORICO
Dopo aver portato di nuovo in asse il sistema di Giovanna, con calorie adeguate alla sua corporatura e un allenamento più adatto a lei, si può decidere il percorso da affrontare con più ampi margini di manovra.
Ricordiamo sempre che Giovanna non è una atleta, ha 48 anni e svolge un lavoro di responsabilità. Non possiamo sconvolgere completamente la sua routine giornaliera come se fosse una atleta pronta a salire su un palco.
L’obiettivo principale rimane il suo benessere psico-fisico, ottenuto attraverso un allenamento impegnativo ma intrigante e una alimentazione sana e bilanciata, adatta anche a vivere la socialità in modo confortevole.
Riparto quindi dalle 2000 calorie raggiunte nel periodo di reset metabolico, shiftando sui grassi per dare la possibilità di una più ampia scelta di alimenti, impostando un leggero surplus calorico di 150kcal.
E’ previsto un pasto libero a settimana, di solito il sabato, per permettere una vita sociale adeguata alla suo quotidianità.
Per quanto riguarda l’allenamento, sono passato da uno stimolo prettamente neurale ad uno spostato più verso lo stimolo meccanico, anche per dare un senso alle calorie in più e sfruttare al meglio i nuovi carichi (mai fatti prima) ottenuti nella fase precedente.
Dopo 6 settimane di questa fase di consolidamento, il peso si è attestato sui 65kg, con un tono muscolare migliore, ed una massa grassa invariata rispetto alla fase precedente.
L’infiammazione e la ritenzione idrica ormai sono solo un lontano ricordo.
Giovanna si continua ad allenare, seguendo di volta in volta programmi diversificati in base all’obiettivo di ogni fase, avendo capito che per ottenere un miglioramento a lungo termine bisogna fare periodi a più alte calorie, dove si prenderà un po’ di peso, a periodi con calorie ridotte, dove si evidenzieranno i miglioramenti ottenuti.
E questo va ripetuto all’infinito, come un’onda che insegue l’altra, in un percorso sostenibile e flessibile che ti porta a migliorare gradualmente e costantemente.
Fabrizio Carotenuto
TOP COACH SBB
PREPARATORE NATURAL BODYBUILDING SBB
PERSONAL FOOD COACH SBB
PERSONAL TRAINER
trainer@fabriziocarotenuto.com
2 risposte
Idem stesso identico problema. Da anni non pratico palestra, dato il mio stato familiare in disacordio, e per questo mi ero messo a dieta riducendo il rapporto calorico a 1500 anziché le 2500/3000 kcal che assumevo quando ancora avevo un lavoro. Ora mangio molto meno, pratico attività fisaca tipo cardio per 2/3 ore 4 giorni alla settimana e flessioni 3 volte alla settimana. Con la dieta ipocalorica non avevo più risultati dopo aver perso 1kg, poi ho saputo della dieta chetogenica ed ho perso 5kg, da qua non riesco più a perdere il grasso in eccesso. Mangio 1200/1500 kallorie, molte proteine e grassi, 0 carbodrati e non dimagrisco. Ho appena saputo che ho l’intestino infiammato, e ho preso una pausa dalla dieta che non funziona più. Ora mangio 1500 kcal e ingrasso. Il mio fan bisogno è di 2080 kallorie di MB. Con l’attività fisica dovrebbe essere di quasi 3000 eppure niente, non dimagrisco più se pur sto attento.
I carboidrati però vanno assunti eh. I carboidrati se non vengono assunti almeno un po’, mettono in atto la produzione di insulina e quindi di zuccheri in eccesso. Io sto mangiando da 3 settimane 1000 calorie al giorno con tanto di carboidrati tipo pasta e pane una volta ogni due giorni se non una volta al giorno, e ho perso già 6 kg. Non sono un’esperta ma per il motivo che ho indicato, SO PEE CERTO che dei carboidrati devi assumerli.