Purtroppo non hai la mentalità vincente e stai “perdendo” per colpa tua!
Lo so, pensi che non sia il tuo caso e che questo problema non ti riguardi, ma ti sei mai chiesto se:
- La tua mentalità è vincente?
- Il risultato che hai ottenuto è il massimo di quello che potevi ottenere da te stesso?
Se la tua risposta è SI, probabilmente ti sei ricordato di tutte quelle volte che:
- Sei andato ad allenarti in palestra nonostante la stanchezza e il tempo ristretto.
- Hai dovuto resistere alla stanchezza e alla fame.
- Hai dovuto mantenere il NEAT alto facendo passeggiate, anche quando non avresti desiderato altro che il divano.
- Ti sei scervellato per il programma di allenamento più adatto e la strategia alimentare più idonea.
- Hai sacrificato rapporti e relazioni per aderire il più possibile al tuo programma di allenamento e di alimentazione.
Per questi motivi ritieni di avere una mentalità vincente, di essere un cyborg invincibile?
Mi vuoi dire quindi che:
- Se il verdetto della giuria dopo una gara non è quello che ti aspetti o se qualcuno commenta la tua condizione, il tuo modo di allenarti, o di fare il preparatore, sei tranquillo, non batti ciglio e il tutto non ti crea problemi di autostima, mentre il tuo ego non ha bisogno di affermarsi ed emergere?
- Sei sempre sereno durante tutto l’anno e non litighi con nessuno e non cambi umore per fame, stanchezza, incertezze sulla condizione, sulla preparazione, sul tuo modo di lavorare in generale?
- Ogni giorno mentre mangi, ti alleni e porti avanti progetti, non senti mai qualcosa che stride dentro di te e che ti spingerebbe a fare altro, ma non lo fai, perché il solo pensiero di perdere la forma fisica e/o e non raggiungere il tal risultato ti fa ghiacciare il sangue?
- Senti che il percorso di evoluzione fisica sta facendo crescere anche di pari passo la tua personalità, il tuo carattere, il tuo spirito, la tua consapevolezza e la tua coscienza?
Ah non è così?
Ti sei accorto che alcune carenze ci sono?
Ma allora… la tua mente sta vincendo CHE COSA?
Pensi di avere una mentalità vincente solo perché non ti “arrendi” mai?
No, non è abbastanza !
Mentalità vincente nel Bodybuilding cosa significa?
La definizione generica di mentalità vincente che desumiamo da Google è questa:
“La mentalità vincente è quell’atteggiamento mentale, quel modo di sentire, di intendere e di giudicare che è connesso a una vittoria. È la sensazione di riuscire con successo in un dato compito.“
Wikipedia
Calando tale concetto nel Bodybuilding, si desume che il “compito” di un Bodybuilder sia avere successo in tale disciplina in termini di:
- performance fisica
- linea estetica
- stato di salute.
Molto bene, ti farò intendere che per avere successo in questi ambiti non puoi lavorare solo su questi.
Analizziamo il senso letterale delle parole “Mentalità vincente”.
Mentalità /men·ta·li·tà/ – sostantivo femminile:
“L’insieme delle reazioni abituali, caratteristiche di un individuo o di una collettività di fronte ai problemi della vita e dei rapporti con gli uomini: m. aperta, gretta, infantile; la tipica m. dei popoli latini”.
- Si parla di Re-azioni, io invece ti introdurrò al concetto di Pro-azioni;
- Si parla di problemi, io invece ti farò intendere che i problemi non esistono
Vincente – Vincere:
“Dal latino vincere, infinito presente attivo di vinco, “vincere, sconfiggere“, derivato dal proto-italico*winkō, a sua volta di etimo non del tutto chiaro ma probabilmente (Pianigiani) discendente dalla radice indoeuropea *weyk- o *u̯eik, “sconfiggere, combattere“; tale etimologia fornirebbe un legame con la radice germanica wiganą, wīgą, da cui l’alto tedescowig, “combattimento” e l’anglosassone wig, “guerra, battaglia“; con l’antico irlandese fichim, “combattere“; e con il gotico 𐍅𐌴𐌹𐌷𐌰𐌽 (weihan, “combattere“). in alternativa è stata proposta, per il verbo latino, una correlazione con il verbo vincio, “legare“, perché i nemici sconfitti in guerra venivano presi prigioneri e condotti in catene”.
Si parla sostanzialmente di sconfiggere e combattere contro qualcosa, io invece ti parlerò di come per “vincere” non devi andare contro a nulla.
MENTALITÀ
a) La differenza tra RE-AZIONI e PRO-AZIONI nella mentalità vincente
Il tuo comportamento è più orientato:
- Verso un reagire nei confronti di quello :
- Che ti contraria?
- Che ti destabilizza?
- In cui credi e di cui sei convinto?
Re-agisci davanti al fastidio che ti dà l’idea di non essere apparentemente coerente con te stesso e di sentire un disagio nel constatare che fai cose che non pensavi ti appartenessero?
O il tuo comportamento è più orientato:
- A capire perché fai quello che stai facendo?
- A prendere con serenità e curiosità ciò che non pensavi possibile immaginare fino a quel momento?
- A prendere i tuoi disagi come possibili chiavi per aprire nuove porte su panorami sconosciuti?
La differenza sostanziale tra il prefisso “re” e “pro” sta nel fatto che, il primo indica un rispondere ad una situazione esterna; il secondo indica un’attivazione personale più o meno spontanea, verso qualcosa.
Noi non abbiamo bisogno di re-azioni, o meglio, sono più utili le PRO-AZIONI. Ti invito ad analizzare quindi l’atteggiamento con il quale ti poni verso questo sport, anzi verso la persona che questo sport lo pratica, quindi te stesso!
Il nostro agire, quindi il nostro “re” o “pro” agire viene dettato sostanzialmente da questo meccanismo:
Le CREDENZE e i PROGRAMMI che abbiamo
generano
↓
UN PENSIERO
Che crea
↓
UN COMPORTAMENTO
Che dà
↓
UN RISULTATO
Convinciti (delle cose giuste) se vuoi vincere
A proposito di “vincente”, lo sai che la parola convinzione deriva da convincere?

Quindi stiamo attenti alle convinzioni che abbiamo, soprattutto capiamo da dove arrivano e perché abbiamo la necessità di averle.
Ti invito ad un’altra riflessione: sei convinto che ciò che scegli di fare, sia ciò che vuoi consapevolmente fare?
Per farti star tranquillo, ti riporto un interessante studio sul processo decisionale:
“Un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute per le scienze cognitive di Lipsia, guidati dal neuroscienziato John-Dylan Haynes, ha messo in discussione il principio di “libero arbitrio” nel corso del processo decisionale messo in atto dal soggetto.
Grazie a delle tecniche di risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno osservato che le aree del cervello deputate al controllo dell’azione, si attivano circa 10 secondi prima che intervenga la coscienza. L’esperimento ha coinvolto 14 volontari a cui è stato chiesto di premere un bottone a scelta con la mano destra o sinistra, indicando esattamente il momento in cui la decisione veniva presa.
Analizzando i risultati è emerso che la corteccia prefrontale, la parte del cervello coinvolta nelle decisioni, si “accende” sette secondi prima che il soggetto decida di premere il pulsante. E poiché le tecniche di imaging scontano un ritardo di circa 3 secondi, i neuro scienziati ritengono che si possa parlare di un lasso di tempo di circa 10 secondi tra la decisione e la consapevolezza di averla presa.
“Sembra che le nostre decisioni”, ha spiegato John Dylan Haynes, “siano predeterminate dall’inconscio, come se il nostro cervello le prendesse prima di noi”.
Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience, dicono gli autori, può servire a ‘leggere la mente’ in maniera più precisa.”
Mente conscia Vs Inconscio
Per capire in che rapporto sta conscio ed inconscio nella nostra mente, ecco un’immagine esemplificativa:

Ne puoi dedurre che in realtà ci muoviamo in questo mondo prendendo decisioni che pensiamo di formulare in base a ragionamenti e logica, ma che in realtà facciamo inconsapevolmente sulla base di qualcosa che comanda il nostro agire, al di là del pensiero che crediamo di avere in quel momento.
Sconcertante, fa quasi paura vero?
Invece non preoccuparti, già saperlo è sufficiente per iniziare a lavorarci.
Come si dice: ”le idee che non sai di possedere, ti possiedono”, quindi…benvenuto nella tua personalissima MATRIX.
A questo punto vuoi sapere o non sapere? Pillola rossa o pillola blu?

Non si può parlare di mentalità vincente, senza capire le origini della propria, di mentalità.
In una preparazione potresti approfondire anche questo discorso specifico che qui non si può fare…lavoro inutile? perdita di tempo?
Ti assicuro che per non rincorrere chimere, pigliare granchi colossali e ritrovarsi a metà percorso in piena crisi, meglio indagare sulle tue:
- credenze
- programmazioni
In particolare su che cosa sono, da dove arrivano e come avvengono.
Per ora voglio lanciarti comunque una provocazione: se tu iniziassi intanto a chiederti sempre, su ogni cosa: “per me, è vero?”
Sai nel porti la domanda, potresti iniziare un bel viaggio in ciò che, fino a questo momento hai dato per scontato ed indiscutibile scoprendo aspetti nascosti e “pericolosi” della vita, ma soprattutto di te.
b) Mentalità vincente: Problemi o Sfide?
Torniamo ad analizzare il secondo termine utilizzato per definire la “mentalità vincente”.
Partiamo da una semplice domanda: i problemi esistono?
No!
Dipende tutto dalla tua percezione: lo stesso evento che tu stai vivendo con angoscia e ansia, per un altro può non essere un problema.
Inizia quindi a pensare ad ogni situazione come ad una sfida, non come a una problema.
Usa le parole giuste per definire ciò che devi affrontare. Le parole hanno un grande potere, soprattutto quando iniziano a risuonare nella tua mente centinaia di volte al giorno.
Ricordati uno dei principi delle programmazioni interne è la “ripetizione”, ed è fondamentale!
Ogni volta che ti viene di usare la parola PROBLEMA per definire una situazione, cambiala in SFIDA, quindi scegli parole potenzianti, non depotenzianti; sentirai in te immediatamente nuove risorse e un atteggiamento propositivo e non di oppressione.
VINCERE
Si deve passare dalla mentalità che vince, alla mentalità che attrae.

Non devi andare contro, veicolare con forza, subordinare eventi e fattori esterni alla tua volontà, è tutto molto più semplice, fai fluire, attira, sii più Zen.
Attirare ciò che è in sintonia con la tua persona richiede molte meno energie rispetto a vincere su “qualcosa” contro cui devi lottare.
Sicuramente richiede un cambio a livello di predisposizione e necessita di un lavoro di prevenzione, ma come si dice “prevenire è meglio che curare”.
Ti propongo alcune strategie “no-combat” molto PROVOCATORIE in stile Zen Bodybuilding:
1.I BUONI PROPOSITI? NON FARLI!
I buoni propositi sono orientati verso il futuro, potrebbero creare ansia.
Noi siamo esseri nuovi in ogni istante.
Ciò a cui pensiamo oggi , domani è già vecchio.
In ogni momento tutto è nuovo:
se non ti blocchi in piani prefissati permetterai al tuo Sé di mostrarsi nel suo potere.
QUESTO NON VUOL DIRE NON AVERE SOGNI.
2. I BILANCI FALLI FARE AL COMMERCIALISTA, MA LASCIA PERDERE QUELLI DELLA TUA VITA!
Non servono.
Bloccano il flusso della consapevolezza.
Con loro rischi di rimanere ancorato al passato e di allontanarti da ciò che sei ora.
QUESTO NON VUOL DIRE NON FARE TESORO DELLE ESPERIENZE.
3. NON SEI UNA BRAVA PERSONA!
Vai a cercare i cattivi pensieri.
Non sei puro e non pensare nemmeno “io sono buono in un mondo di gente che mi vuole fregare”.
Vai a cercare ciò che di te non ti piace, non ti coglierà impreparato.
Se lo trovi, tienilo dentro di te, ascoltalo, prima o poi se ne andrà.
Se cerchi di mandarlo via in fretta e per sempre, non ci riuscirai e avrai perduto la possibilità di diventare più saggio.
QUESTO NON VUOL DIRE NON AVERE AUTOSTIMA.
4. NON SEI TU A FARE QUELLO CHE FAI!
Guardati come se tu fossi uno spettatore che sta guardando il film della sua vita.
Ti stai allenando, stai mangiando, stai lavorando, stai facendo l’amore, stai giocando, ripetiti questa frase: “Io non sono ciò che sto facendo, io non sono quello”.
Un magnifico stato di assenza ti pervaderà, un magnifico atto terapeutico verso te stesso che ti permetterà di essere meno coinvolto e con uno sguardo più distaccato.
QUESTO NON VUOL DIRE NON ESSERE RESPONS-ABILI.
5. QUANDO STAI MALE, SII CONSAPEVOLE!
Quando provi dolore, quando sei triste, quando i brutti pensieri ti attanagliano, ripeti:
“Io sono”, “Sì, io sono”, “Io vivo”, “La vita scorre in me”. “Io sono.”
Sentirai che tutto ciò a cui dai importanza svanisce, resterà solo ciò che è necessario, disinteressato. Lentamente ti accorgerai che la felicità sgorga dal di dentro, che non dipende da chi incontri, dai successi che ottieni, dai vestiti che ti compri.
Continua a fare tutto quello che facevi prima, senza sforzo e sei tu. Sì, sei proprio tu.
QUESTO NON VUOL DIRE ESSERE DISINTERESSATI.
Attento all’ idea che comunemente si ha in merito alla “Mentalità vincente”, se sei abituato ad affrontare la vita con il coltello tra i denti, TU NON HAI UNA MENTALITÀ VINCENTE, MA HAI UNA MENTALITÀ PROGRAMMATA A VINCERE!
Attento, perché rischi di lottare per gli altri o per ciò che gli altri o il sistema ti hanno inculcato, non per te stesso e c’è una bella differenza!
Obiettivo e Focus: la differenza per una mentalità vincente
Ho cercato su Google: ”differenza tra obiettivo e focus”. Be’, una noia mortale, ogni articolo ha come sviluppo, circa la seguente scaletta:
- Definisci un obiettivo
- Metti a fuoco precisamente ciò che vuoi raggiungere
- Non farti distrarre da cosa inutili
- Rimani concentrato
Adesso invece te li do io dei veri consigli:
- Cerca obiettivi raggiungibili!
Mirare al Mister o alla Miss Olimpya è bello e dà molta carica, ma hai iniziato da due anni ad allenarti?Pensa al qui e ora, sii Zen! Cerca adesso la perfezione in ogni singola ripetizione. Pensa all’allenamento, al microciclo, al mesociclo, all’anno. Datti tempo e passo dopo passo otterrai risultati impensabili.
- Non puoi mettere a fuoco nulla, con una fotocamera da quattro soldi

Quindi dedica sempre tempo alla tua formazione personale, più cresci in conoscenza e coscienza e più aumenterà la tua capacità di mettere a fuoco, quindi:
- Organizzare
- Entrare in sintonia
- Trovare strategie
Il consiglio quindi è: non leggere solo articoli che parlano di come mettere a fuoco, se non ti preoccupi di che macchina fotografica hai.
- Fatti distrarre da cose utili
“Per evitare di farsi fermare dai propri dubbi bisogna, prima di tutto, saperli ascoltare.”
Se hai letto quello che ho scritto prima, hai già capito che la cosa più importante non è raggiungere l’ obiettivo, ma capire che ciò a cui hai puntato è il TUO OBIETTIVO.
E se cambi idea? Sei incoerente?
No vuol dire, per fortuna, che hai attiva la percezione del tuo Sé.
Il Bodybuilding e la volontà fino a che non si crolla: come vinco la voglia di mollare
Se hai capito quello che ho scritto fino ad ora, hai inteso che :
- La volontà è figlia delle tue credenze e programmazioni, quindi devi indagare su queste affinché il tuo subconscio sia il più conscio possibile.
- I dubbi devono essere accolti, quindi anche la voglia di mollare, perché se la rifiuti tornerà sempre in modi subdoli e devastanti, a volte invece, come dice il grande coach Riccardo Grandi, “mollare un po’, è il modo migliore per non mollare”.
- Sulla volontà e sulla disciplina ho scritto un capitolo intero nel mio libro (quindi per approfondire il tema non bastano queste righe, se ti interessa scrivimi nei commenti, per me sarà un piacere sentire la tua opinione in merito.)
La forza parte da dentro
Ciò che ho scritto, a volte, anche in modo provocatorio ha voluto essere un invito all’introspezione.
La forza lo abbiamo capito, deve partire dal nostro interno per:
- Scavare
- Scoprire
- Prendere in mano
- Affrontare
- Risolvere
Capita, ciononostante, di intuire una difficoltà o un disagio, ma non sapere minimamente da che parte iniziare per dipanare la matassa.
Quante volte una persona vuol rimettersi in forma e non sa come fare e per questo si rivolge a un personal trainer?
Quando un’atleta, se pur preparato, ha il desiderio di affrontare una gara, ma non sa come fare, a chi si rivolge se non a un valido preparatore?
La stessa cosa vale per i viaggi all’interno di se stessi, fatti affiancare da chi ne sa di più o semplicemente da chi può supportarti, puoi farti accompagnare da letture, da amici, famigliari, esperti del settore, dal tuo coach. Seleziona con cura con chi fare questo viaggio intimo, ma non fare l’errore di evitarlo, ti precludi altrimenti panorami incredibili e ricorda:
L’ avversario più temibile è quello che vedi allo specchio ogni mattina.
Buon ZenBodybuilding a tutti!
Marco Ansaloni
marcoansaloni@live.it
Via Brennero 81/a 39040 Varna (Bz) c/o GarageTrainingVarna
348/3555150
Classe 1974, appassionato di sport da quando avevo 8 anni, ho continuato e dagli anni 90 mi sono dedicato al bodybuilding.
Nel mio percorso il titolo di Campione italiano NBFI cat Man physique over 40, Campione europeo INBA cat Man physique over 40 e pro card PNBA
Nel 2022 ho pubblicato il libro intitolato “Zen Bodybuilding”, che presenta la mia visione su questo sport, Inteso come mezzo per “essere qualcosa in più” e non banalizzato dalla concezione del semplice “fare qualcosa in più ”.
“Si può conoscere tutto sul Bodybuilding, ma se non si conosce chi lo pratica, non si può trovare nessuna strategia vincente”