Come scegliere la categoria di natural bodybuilding femminile in cui gareggiare? Ti incuriosisce l’agonismo e vorresti sapere in quale categoria potresti dare il meglio? Oggi mettiamo a confronto due categorie: Bikini e Figure.
Una breve premessa sulle categorie di Natural Bodybuilding al femminile
Quando si fa riferimento al bodybuilding femminile, la persona comune che di bodybuilding sa gran poco, si dipinge in testa immediatamente l’immagine di quelle atlete che ormai di donna hanno ben poco (chiaramente a causa del doping che è spinto oltre le più terribili fantasie).
Eppure, nel novero del NATURAL bodybuilding femminile, le atlete che gareggiano e vincono nelle diverse categorie sono molto femminili ed estetiche. Basta dare un’occhiata alla foto qui sotto per apprezzare il corpo da “fitness model” di queste atlete.

A sinistra, Anna Ragosta campionessa nella categoria Bikini; a destra Elisa Grano vincitrice nella categoria Figure.
Andiamo dunque ad analizzare da vicino le caratteristiche di queste due categorie; partiamo dalla BIKINI.
La categoria Bikini
Per il pubblico di settore, all’inizio, le Bikini erano viste come un entry level distante dal bodybuilding femminile vero e proprio. Per molti, rappresentava solo una categoria che serviva alle Federazioni per incassare più soldi.
Con il tempo invece, quasi tutti hanno capito che, con le sue peculiarità, è una categoria più che apprezzabile e richiede dei requisiti ben precisi per ottenere piazzamenti importanti.
Io personalmente ammetto di essere ancora scettico rispetto ad altre categorie di natural bodybuilding femminile: non ho ancora capito il senso della Bikini Angel o altre categorie che si differenziano solo per l’utilizzo di costumi più coprenti o veri e propri abiti. Ma è sicuramente un limite della mia indole conservatrice.
Natural Bodybuilding Femminile: caratteristiche della categoria BIKINI
La categoria Bikini è (estremamente) estetica e penso che per importanza debba avere al primo posto la bellezza e la presentazione sul palco.
La Bikini vincente mostra quindi padronanza del palco e si esibisce con naturalezza ed eleganza. Ovviamente però non basta, dopotutto parliamo comunque di bodybuilding.
La linea viene subito dopo ed è il primo dei parametri atletici. Sono richiesti degli elementi fisici innati che una preparazione non può cambiare.
Tonicità al terzo posto e condizione all’ultimo, ma capiamoci: si intende semplicemente che, per quanto mi riguarda, hanno un’influenza minore sul giudizio. Questo vuol dire che un tiraggio eccessivo o insufficiente (o decisamente non omogeneo tra parte superiore e inferiore del corpo) influirà sulla valutazione di meno rispetto ad una tonicità non adeguata.
Non è una categoria “entry level” solo perché non viene richiesta una forma estremizzata come in altri casi. Esattamente come non lo è la categoria maschile del Man Physique, per esempio.

Questa gerarchia di importanza dei criteri di valutazione, così come quella della categoria Figure, coincide (non casualmente) con quelli di FCFN, associazione nella quale da quest’anno sarò presente come scrutinatore della giuria.
Vediamo in forma più schematica il curriculum richiesto dai giudici all’atleta che voglia gareggiare nella categoria BIKINI di natural bodybuilding femminile.
Schema dei criteri di giudizio – Natural Bodybuilding Femminile cat. BIKINI
- Bellezza del viso
- Assenza di inestetismi
- Eleganza e portamento
- V shape notevole grazie ad un buon rapporto vita/spalle con clavicole moderatamente larghe e parallele al pavimento e vita stretta (anche vista lateralmente)
- Arti inferiori lunghi e belle inserzioni muscolari
- Alto tono muscolare con volumi non troppo sviluppati
- Sviluppo moderato ma apprezzabile della parte superiore del corpo, schiena con evidente V shape ma con muscolatura non troppo marcata.
- Buona ipertrofia dei glutei (per i quali già in partenza è svantaggiosa una lordosi lombare ridotta) e delle cosce
- Definizione alta ma non estrema e possibilmente equilibrata tra parte superiore ed inferiore del corpo (dove è gradito uno stacco gluteo-femorale importante), preservando inoltre le rotondità durante la preparazione.
- Striature (che dipendono dal grasso interstiziale) e vascolarizzazione quasi assenti se non leggera su addome e arti superiori

Natural Bodybuilding Femminile: La categoria Figure

Nella categoria Figure vedo al primo posto la linea; la tonicità è per me il secondo parametro da considerare, mentre solo successivamente si valuta la condizione.
Come ultimo parametro abbiamo la presentazione, unita alla bellezza. Quest’ultimo non è un elemento di primaria importanza, ma una bella donna sta bene ovunque ed anche la Figure deve avere una certa femminilità.
Scendiamo più nei dettagli e vediamo le caratteristiche della categoria Figure, che è ATLETICA. In maiuscolo, quindi sì…. lo sto urlando. Detto ciò: estetica ok, la bellezza del viso non guasta, ma la categoria è appunto atletica e il viso ha una rilevanza marginale. L’assenza di inestetismi invece è imprescindibile.
Differenze tra Figure e Bikini
Tono e Volume muscolare – Bikini vs Figure
Rispetto alla Bikini, la Figure ha un maggiore tono muscolare con volumi più marcati, nonché una struttura più “importante”. Questa categoria richiede maturità muscolare e quindi anzianità di allenamento, infatti le categorie Figure Juniores in pratica sono disponibili per l’iscrizione ma restano così come vengono messe a disposizione: vuote.
X Shape o V Shape nella Figure?
Parliamo di X shape, più che di V shape ed il rapporto vita-spalle è più accentuato rispetto alla Bikini. Il concetto di X shape, però, si differenzia dal V shape perché la V parte dal girovita e arriva alle spalle, mentre invece la X comprende inevitabilmente l’aggiunta della circonferenza delle cosce (che richiedono dunque una buona ipertrofia). Bisogna immaginare l’atleta in posa frontale. In tutto ciò dobbiamo avere un girovita ridotto e delle clavicole larghe e parallele al pavimento, praticamente un attaccapanni.
A livello di proporzioni dobbiamo avere un equilibrio tra upper e lower, con uno sviluppo muscolare evidente nella parte superiore del corpo (che non vuol dire prevalente, ma piuttosto che bisogna uscire dal concetto di “glutei e cosce al centro dell’universo”): quindi allenare schiena e deltoidi senza paura.
Le gambe
Per la Bikini parlavamo della lunghezza degli arti inferiori, ma oltre a questo nella Figure dobbiamo avere anche una pienezza più marcata dei ventri muscolari.
Le inserzioni muscolari, con le quali si nasce (e quindi non modificabili), hanno un ruolo in questo poiché creano un aspetto più longilineo (e magari scarno) o più tozzo. Un giudice cerca delle cosce con una discreta (ma non spaventosa) ipertrofia e definizione.
Gluteo ipertrofico, tonico e con una certa definizione, nella Figure non contano neanche lontanamente sul giudizio rispetto a quanto conta nella Bikini.
Alta definizione (più accentuata rispetto alla Bikini, ma di certo non ai livelli di una cat. BB maschile), che non guasta se più estremizzata sull’upper: in particolare addome, arti superiori e schiena.
Striature presenti soprattutto nella parte superiore del corpo.
Vascolarizzazione
Anche per la vascolarizzazione, che è una conseguenza della definizione, parliamo di addome e arti superiori. Tutto dipende ovviamente da dove si presenta la vascolarizzazione e da quanto è evidente se osservata dal tavolo della giuria, perché potrebbe essere persino giudicata come un difetto estetico. Dopotutto parliamo di una categoria femminile, atletica ma non troppo estrema… E a volte un’eccessiva vascolarizzazione stona anche sugli uomini.
Per essere molto vaghi, il punto è: condizione sì, notevole, più cattiva rispetto alla Bikini, ma comunque non paurosa. La Figure deve impressionare per altro, in primis sulla linea, come dicevo.
Posing della Figure e della Bikini
Infine, per chiudere: eleganza sì, ma ripetiamolo, è una categoria atletica. Quindi sul palco avremo un atteggiamento più “cattivo”. La Figure rispetto alla Bikini ha sostanzialmente un posing più muscolare e privo di “ricami” che rendono quello della Bikini più “provocante” (ma non volgare). Uno sgravio per le atlete che per natura non hanno la “modalità Bikini” tra le proprie skills. Detto ciò, con qualche accorgimento anche una Figure può avere un impatto maggiormente incisivo sulla giuria attraverso il portamento sul palco.

Bodybuilding femminile: la scelta della categoria
La scelta della categoria nel Natural Bodybuilding Femminile (come in quello maschile) deve essere compatibile con quella componente genetica e strutturale che abbiamo, quindi non modificabile attraverso una preparazione: si pensi, per esempio, alle clavicole.
Nel dubbio, il cross di categoria (farle entrambe) può essere una soluzione nel caso in cui si pensi di poter rientrare nell’identikit di entrambe le categorie, magari ritenendo di essere un “ibrido”.
A quel punto sarà la giuria a dare un’indicazione, con le classifiche ed eventualmente poi con un commento qualora venisse richiesto. Ma si parla di indirizzare in maniera non vincolante.
Invece in alcuni ambienti “diversamente natural” viene imposta la categoria dai giudici, lì sul posto prima della gara: una cosa a mio avviso inaccettabile.
Penso che ognuno debba poter scegliere prima dell’esordio e poi eventualmente rivalutare la propria scelta attraverso i feedback ricevuti.
Ti trovi d’accordo con le mie considerazioni? Hai altre curiosità? Scrivilo nei commenti!
Ricardo Fila Robattino
–Top Coach SBB
Leggi anche: Wellness: la nuova categoria del natural bodybuilding femminile