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Perché il personal trainer propone diete infrangendo la legge?

Personal Trainer dieta nutrizionista alimentazione

Giorni fa ho fatto una diretta (che puoi rivedere a questo link https://youtu.be/O_ghR0f-Huw ) che parlava dell’eterna diatriba che c’è tra nutrizionisti e personal trainer che si permettono di proporre alimentazioni senza poterlo fare. Motivo per cui oggi voglio approfondire l’argomento al mio punto di vista e sapere cosa ne pensi tu.

Il Personal Trainer può proporre piani alimentari?

Iniziamo con il dire che i personal trainer NON POSSONO PROPORRE ALIMENTAZIONI in nessuna maniera. Non possono scrivere quantità, porzioni, manciate, cucchiai, e nemmeno macronutrienti. Addirittura, la legge direbbe che non si potrebbe neppure proporre integratori alimentari, ma su questo ultimo punto c’è un’elasticità ampissima. Infatti, se l’industria degli integratori stesse in piedi con la vendita esclusiva dei nutrizionisti, sarebbe già distrutta da un pezzo.

Quando il personal trainer può proporre piani alimentari

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Questa cosa, dopo un po’ di anni di martellamento, è oramai assodata. Se c’è ancora qualche Personal Trainer che chiede “ma io posso stabilire i macro del mio cliente?”, ribadisco che la risposta è NO, a meno che il cliente abbia le seguenti caratteristiche:

  1. È il tuo miglior amico o un tuo parente strettissimo (in tal caso non gli fai una dieta, ma gli stai dando un consiglio in amicizia).
  2. Oltre che il tuo miglior amico, deve essere un soggetto NON patologico, ovvero non deve avere: diabete, insulino- resistenza, pressione alta/bassa, problemi cardiaci, ipo/iper tiroidismo, malattie autoimmuni, obesità e tante altre patologie/problematiche.
  3. Oltre che amico sano, deve ALLENARSI! Perché tu sei un Personal Trainer e quindi non vendi diete ma solo allenamenti!
  4. Oltre ad essere un tuo amico, sano e che si allena, NON deve pagare per la prestazione che stai erogando. Ad ogni modo quello che puoi fare non è una prestazione alimentare, ma l’erogazione di semplici consigli.

Ecco, se tutte queste condizioni sono soddisfatte allora sì, “moralmente” puoi preparare qualche consiglio alimentare per i tuoi clienti/amici/parenti. Comunque se ci legge qualche nutrizionista incazzato perché non ha lavoro, potrebbe avere di ridire.

“Eeeeeh ma io faccio gli sportivi!”: Mi spiace ma ci sono i biologi sportivi o i dietologi/dietisti sportivi, quindi non puoi!

“Eeeeeh ma io seguo agonisti di BB”. Te lo dico con il cuore, in Italia di persone che seguono agonisti per lavoro, seguendo solo quelli, ce ne saranno 3 o 4, quindi non farmi ridere per favore! Se reputi che la zia Piera di 57 anni, di 88 kg di peso, con problemi di ipotiroidismo e che è al suo secondo mese di palestra per 2-3 allenamenti a settimana sia “una probabile futura agonista”, o sei un grandissimo incompetente oppure stai mettendo la testa sotto la sabbia sparando stupidaggini, pensando che i NAS in caso di controlli siano tutti scemi. 

Cosa può fare il nutrizionista e cosa può fare il Personal Trainer

Iniziamo a chiarire che in Italia i professionisti della nutrizione sono tre: il dietologo, il dietista ed il nutrizionista.

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Il dietologo

È un medico che si è specializzato in dietetica, è colui che può emettere diagnosi, creare profili alimentari a scopi terapeutici, somministrare farmaci. Ti starai chiedendo perché somministrare farmaci? Perché il dietologo (probabilmente) non ha a che fare con persone che vogliono perdere 3-4 chiletti per l’estate, ma con soggetti PATOLOGICI che spesso in palestra NON si vedono.

Il dietista

Che è la figura che può elaborare alimentazioni a seguito della diagnosi medica, può creare profili alimentari specifici per ospedali, case di cura, comunità, scuole, centri sportivi, etc.

Il nutrizionista

È sicuramente una figura controversa perché non è una figura sanitaria. Il nutrizionista non può fare diagnosi, ma al massimo farsi un’idea e poi chiedere (non ordinare) un controllo medico. Non può prescrivere farmaci, ma può prescrivere integratori alimentari. Il nutrizionista può preparare alimentazioni per soggetti patologici ma sotto controllo medico (se dico cose non vere non insultatemi, ma semplicemente segnalatemelo, così imparo qualcosa di nuovo). Può preparare alimentazioni per ricomposizioni corporee e per sportivi. Insomma, il nutrizionista può fare quello che il Personal Trainer crede di poter fare ma non può.

E il PT? Cosa può fare? Se non sai darti questa risposta sei messo male, perché ovviamente può…ALLENARE! Dai scherzavo… in realtà ci sono tantissime cose che può fare, ed adesso te le spiego.

I 5 motivi per cui un Personal Trainer pensa di potersi occupare di alimentazione

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Ora entriamo nel discorso per vedere perché il Personal Trainer fa alimentazioni quando in teoria non potrebbe. Troppo facile rispondere “perché non ci sono controlli”. La realtà è un’altra e se non cambia è inutile che i nutrizionisti si arrabbino, ci saranno sempre!

Analizziamo questi cinque punti prima di dare le motivazioni:

  1. Il Personal Trainer ha a che fare con persone che frequentano una palestra. La maggior parte della gente che va in palestra è perché ha qualche kg da perdere. Generalmente un buon 50% e più della clientela va in palestra per stare in movimento e perdere qualche kg.
  2. Il nutrizionista (se utilizzato) vede il cliente una volta al mese o anche di più. Il Personal trainer, invece, vede il cliente 2-3 volte a settimana, quindi è la figura professionale che il cliente vede più spesso.
  3. Considerando che il 90% della clientela va in palestra per un risultato estetico, è il personal trainer la figura che più ha a che fare con la forma fisica. Diciamoci la verità: solo pochi vanno per migliorare la performance o per problemi di salute e anche questi clienti, alla fine ti chiedono di fare pettorali o glutei glutei per essere più fighi.
  4. Il Personal Trainer è quella figura che diventa, per il cliente, il consigliere del corpo proprio per il punto 2 e 3.
  5. Il Personal Trainer nel 99% dei casi (sigh!) costa meno di un nutrizionista.

Alla luce di questi cinque punti possiamo dire che è abbastanza palese il motivo per cui il PT si mette ad avventurarsi (erroneamente) in un campo non suo.

Le credenze limitanti del Personal Trainer

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Ma non è tutto. Vediamo ora un po’ di errori comuni del personal trainer, ovvero che cosa questo pensa del nutrizionista.

Mi raccomando, non prendere questa descrizione come assolutista. Elenco solo una serie di luoghi comuni che ho sentito spessissimo. Non sono la totalità dei casi; so benissimo che ci sono anche dei professionisti fantastici nel mondo dei PT e se non sei d’accordo con le frasi che seguono, sei uno di questi.

Cosa pensano molti personal trainer dei nutrizionisti:

  1. Sono degli incompetenti.
  2. Fanno e propongono diete precompilate.
  3. Non sono in grado di seguire gli atleti in gara
  4. Non sanno distinguere il riso dal pane perché nelle alimentazioni si legge “100 gr di riso o 100 gr di pane”.
  5. Ok, ne sapranno di alimentazione, ma non sanno nulla di allenamento.

Da PT (o meglio, da ex PT ed ora da preparatore… non è la stessa cosa) ora ti dico perché questo modo di pensare è errato e porta solo a denunce da parte dei NAS.

Smantello il punto 1



Il nutrizionista non è incompetente, magari lo siamo noi! Perché non sappiamo su che basi si poggia il loro ragionamento dal momento che il PT ragiona per macronutrienti e secondo il concetto “una caloria è una caloria”. Spesso il personal trainer trascura completamente il fattore micro. Il nutrizionista invece, si basa sulla nutrizione (non alimentazione) che si fonda sulla gestione dei micronutrienti e sull’interazione organica nonché ormonale del cibo, e solo successivamente sui macro.

Smantello il punto 2



Probabilmente è vero che ci sono dei nutrizionisti che (ancora) fanno le diete precompilate. Tuttavia, per quel che riguarda la mia esperienza (non proprio trascurabile) questo è un sistema di lavoro che arriva da un modus operandi di 20 anni fa. Ora i nutrizionisti hanno software e file efficientissimi e possono personalizzare ogni dieta in pochissimo tempo senza dover utilizzare i precompilati. Io personalmente non ne conosco nemmeno uno che utilizzi ancora questo sistema arcaico e fallimentare. Forse è più probabile che ci siano PT che usino programmi pre compilati o copiati di sana pianta.

Smantello il punto 3



Questo è l’unico punto vero. A parte qualche rarissima eccezione, il nutrizionista non è preparato a seguire atleti che vogliano gareggiare nel bodybuilding natural. Ma la domanda che ti rivolgo è: quante persone che segui gareggiano? Il 99,5% dei Personal Trainer non ha nessun atleta che gareggia. Lo 0,4% ne ha uno o due (non 30-40) e lo 0,1% ne ha un po’ di più ma non di certo 30-40. In Italia di preparatori che hanno più di 20 agonisti ne conti sulla punta delle dita di una mano, e se metti dentro anche il sottoscritto le dita rimanenti sono 4.

Smantello il punto 4



Ma tu sai il motivo per cui il nutrizionista mette nell’alimentazione 100 di riso o 100 gr di pane? Tu sai perché ha messo i Pavesini invece delle gallette? Sai cosa si sono detti il cliente ed il nutrizionista in sessione privata? O cos’altro c’è nel cliente che tu ignori? Sai qual è il retaggio educativo del cliente? Ose in passato ha avuto disturbi del comportamento alimentare? Sai se il cliente assume farmaci? Ti rispondo io: no, non lo sai!

Smantello il punto 5



Anche in questo caso posso dire che è vero all’ 80%. Il nutrizionista non sa nulla delle potenzialità del lavoro con i pesi. Purtroppo è ancorato ancora ai pesi per aumentare la massa, e l’aerobica per dimagrire.

Non conosce gli adattamenti che possono crearsi a livello neurale, ormonale, nonché cellulare/metabolico con l’allenamento dei pesi FATTO BENE! Non sa che se sai dosare e ciclizzare bene i differenti stimoli vai a creare le basi di un dispendio energetico ben superiore del semplice camminare o correre, e non mi riferisco al dispendio calorico maggiore della massa magra. Ma il fatto è: il nutrizionista non lo sa, ma tu lo sai?

E poi… se è vero che c’è l’80% dei nutrizionisti che non conosce le potenzialità dell’allenamento, è anche vero che ce n’è il 20% che lo sa. Perché tu personal trainer consideri tutti uguali? 

Non generalizziamo!

Ci sono PT specializzati in un campo specifico, come ad esempio: movimento funzionale, power lifting, body building, posturale, ricomposizione corporea, femminile, etc.

E pensa: perché uno si specializza? Perché trova la sua strada di soddisfazione professionale! A me, ad esempio, se viene uno che vuole lavorare sul posturale, pur essendo ferrato in questo campo, se non è finalizzato ad una gara di bodybuilding NON MI PIACE FARLO!

Ma alla luce di questo ti è mai venuto in mente che anche i nutrizionisti potrebbero essere specializzati in qualche campo specifico? Come ad esempio: il geriatrico, i bambini, grandi obesi, diabete, patologie metaboliche, e magari solo una piccola fetta ha scelto di specializzarsi nella ricomposizione corporea. 

Quindi è ovvio che se il tuo cliente va dal nutrizionista della nonna diabetica perché lei si è trovata bene, sta facendo una cazzata! Ma non per questo i nutrizionisti non capiscono nulla. Semplicemente è il tuo cliente che è andato dal primo che ha trovato che non è specializzato nel suo campo specifico e non da quello migliore per lei. 

Non capisco perché un PT può indirizzare il suo lavoro in un campo specifico e il nutrizionista non può farlo!
Questo è sbagliato anche solo pensarlo lontanamente.

Quindi, perché la ricerca del nutrizionista specializzato in ricomposizione corporea non la fai tu per il tuo cliente? Magari facendo anche una collaborazione economica?

La verità del mondo dei Personal Trainer e dei nutrizionisti

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Ma quindi che cosa abbiamo capito sinora?

Che il Personal Trainer non rispetta la legge perché ci sono 5 punti chiave e 5 credenze limitanti.

Ma la verità di fondo è che ci sono pochi nutrizionisti che conoscono il campo dell’allenamento con i pesi (quello intelligente) e al tempo stesso ci sono anche pochi Personal Trainer che lo conoscono! Quindi il nutrizionista quando vede che il/la paziente non ha miglioramenti perché l’allenamento è sballato, propone la corsetta o la camminata.

Un’altra verità è che ci sono tanti nutrizionisti che pensano che i Personal Trainer siano incompetenti perché propongono il lavoro con i pesi invece dell’aerobica, ma sono gli stessi nutrizionisti che poi non conoscono il mondo della ricomposizione corporea e che hanno a che fare con i Personal Trainer che non sanno usare intelligentemente l’allenamento e vanno di pompetta o powerlifting con tutti.

L’ultima verità è che i Personal Trainer giudicano incompetenti i nutrizionisti perché pensano che a livello alimentare non capiscano nulla (per via dei 100 gr di riso o pane che hanno macro differenti), ma è anche vero che non sanno che anamnesi sia stata fatta e che magari è il nutrizionista della nonna diabetica. Anche se poi il VERO problema è che il PT magari non conosce una mazza di nutrizione, e ragiona a solo a macronutrienti.

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Insomma, un autentico conflitto, creato solo dall’ignoranza di un campo specifico che è LA RICOMPOSIZIONE CORPOREA da parte della maggior parte dei PT e dei nutrizionisti. Ma il fatto che spesso questa ignoranza è PER SCELTA e non per mancanza, ossia il Personal Trainer e il nutrizionista sono specializzati in altro!

Nei corsi di EXCELLENT TRAINER ci sono alcuni nutrizionisti che vengono a studiare le potenzialità dell’allenamento facendolo loro stessi, ma sono ancora pochi. Ma la cosa che emerge di più da questi corsi non è il limite dei nutrizionisti, ma quello dei PT di sapersi allenare e saper allenare BENE!

Nei corsi di FOOD COACH (ora EXCELLENT COACH) ci sono parecchi nutrizionisti che vengono a conoscere le potenzialità dell’interazione comunicativa allenamento e gestione dello stress, ma ciò che emerge di più è che sono i PT ad avere le mancanze più grandi.

Conclusioni

Concludendo il discorso posso dire che il conflitto tra PT e nutrizionista è inutile: basterebbe che ognuno conoscesse meglio il mondo dell’altro.

Il nutrizionista dovrebbe smetter di far fare “attività fisica” generica, lasciando allo sbando il paziente che poi andrà in mano al personal trainer -coglione di turno- che gli dirà di fare “la reverse” o peggio ancora “scaricare i carboidrati” solo perché è figo, palestrato e simpatico e ne ha la possibilità.

Ma che anche il PT smettesse di dire al cliente (che deve perdere 10 kg), che i nutrizionisti non capiscono nulla, ma che scelga lui stesso qualche nutrizionista che abbia la sua stessa visione del lavoro di ricomposizione corporea. Che smettesse di dare allenamenti a caso, senza lui per primo riconoscere cosa fare con donne infiammate o uomini in sovrappeso. 

Poi però c’è anche da dire che ci sono clienti che devono solo perdere qualche chiletto, che non vogliono spendere 100 euro a visita (e non lo farebbero mai) e che non vogliono sentir parlare di nutrizionisti o dietologi, ed allora vanno dal loro PT di fiducia.

Questo, da parte sua, può scegliere se perdere il cliente o assumersi le proprie responsabilità ed interagire con lui. Ma che almeno sappia riconoscere se chi ha davanti è veramente sano fisicamente e mentalmente (e no, non basta la domanda: “hai patologie?“) e che poi sappia dare i giusti suggerimenti senza fare “la reverse” o lo scarico dei carboidrati, ma soprattutto SAPPIA CAPIRE QUANDO UN CLIENTE DEVE ANDARE NECESSARIAMENTE DAL TUO NUTRIZIONISTA DI FIDUCIA!

Per esperienza, il 70% dei clienti ottiene ciò che vuole con chiacchierate amichevoli basate sull’educazione fisica ed alimentare, sul problem solving e sull’organizzazione della propria vita. Aggiungiamo poi degli allenamenti tosti, ben strutturati e adatti e il gioco è fatto. Tutto il resto, ciò che va oltre è infrangere la legge per fare il figo!

Quindi cosa vuoi essere? Il PT che fa cavolate o un COACH autorevole e ricercato che fa il bene di sé stesso e dei suoi clienti?

La risposta è ovvia!

Riccardo Grandi

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