Com’è cambiato il lavoro del personal trainer con il Covid-19? Quale opportunità rappresenta l’online per il coaching dopo la pandemia?
Quando tutto il mondo si è fermato
9 marzo 2020.
L’hai memorizzata questa data?
L’ex Premier Giuseppe Conte pronuncia per la prima volta la parola “lockdown”, decidendo la chiusura di quasi tutte le attività sul territorio nazionale.
Comunica la notte in una diretta Facebook: “l’Italia diventerà zona protetta”. Una data che segna la storia: rigidi divieti e misure restrittive per gestione della pandemia mondiale di COVID-19 stravolgono in pochissimo tempo i rapporti economici, sociali, sanitari, relazionali e psicologici a livello globale.
“SHOCK”, come dice il mio ben noto omonimo. Esattamente. Uno shock totale per economia e sanità. Il settore dello sport è stato di certo uno dei più colpiti; insieme ad intrattenimento, turismo, arte e spettacolo subiscono forte la più grave ripercussione.
Nonostante ciò, la pandemia permette di enfatizzare la digitalizzazione di settori che prima mai avrebbero pensato di poter giovare dell’online. Se già negli ultimi anni vi era stata un incremento in tal senso, nel 2020 con la pandemia si è registrata un’impennata senza precedenti, anche nel settore fitness/sport. Secondo diversi studi economici, il personal training online, seguito da pilates e yoga, sono le attività che riscontrano maggiore crescita tra il primo e il secondo lockdown.
Sport e Covid: il personal trainer (coaching) online

Chiusure e restrizioni dei centri fitness hanno obbligato ogni professionista alla riorganizzazione delle proprie attività, attraverso l’erogazione del coaching online nelle diverse forme e sfumature. Solo pochissimi prevedevano attività online nella propria offerta di coaching, la maggior parte si è dovuta reinventare pur non avendolo mai fatto prima.
Il personal training o coaching è decisamente complicato se si vuole offrire un servizio di qualità ma è certamente un lavoro attraente poiché fonte di grandi soddisfazioni economiche, personali e professionali grazie al prestigio e autorevolezza che grazie ad esso si possono conseguire.
A mio avviso il personal trainer deve andare online; il coaching online deve NECESSARIAMENTE integrare le attività dal vivo, sia perché la situazione è quella conosciamo fin troppo bene, sia perché rappresenta un’ottima occasione se non si ha uno studio o centro fitness (e non si ha intenzione di aprirlo).
Da dove partire per iniziare come personal trainer online?

Quali sono le PRIME domande a cui bisogna rispondere per esercitare l’attività di personal trainer online? A mio avviso per fare un buon lavoro bisogna porsi tante domande, ma quelle che seguono sono per me le fondamentali:
- Qual è il mio target di riferimento? Lo conosco?
- Posso soddisfare bisogni e obiettivi del mio target? (Insegnare yoga online è totalmente diverso dal programmare e ciclizzare allenamenti di pesistica in ottica bodybuilding)
- Il target che voglio ha la possibilità di reperire l‘attrezzatura adeguata?
- I destinatari del mio coaching possiedono esperienza pregressa nell’allenamento?
- Il mio target possiede la tecnologia per i collegamenti periodici?
- Parlando di bodybuilding, il mio target è in grado di fornire misurazioni corporee attendibili?
- Io, personal trainer, riesco a offrire un servizio qualitativo al mio target?
- Come personal trainer ho uno studio da cui collegarmi e svolgere dimostrazioni pratiche con l’utilizzo di attrezzature? Come posso fare, in alternativa, se non possiedo uno studio?
- Il coaching online è per me sostenibile a livello economico nel lungo periodo?
- L’attività di personal trainer online può (o deve?) convivere con l’attività di personal training old school?
- Come diversificare e gestire il coaching online e offline?
- Come si configura l’offerta dei servizi?
- So fare un business model o conosco qualcuno che possa farlo per me? Come prevedere la pianificazione dei flussi di cassa?
- In generale, è possibile articolare ogni processo e dettaglio della digitalizzazione da solo o è meglio affidarsi ad una figura specializzata?
- È sufficiente offrire lezioni gratuite e/o a pagamento on line?
- Che valore aggiunto si offre scegliendo una cosa piuttosto che un’altra?
- Perché una persona dovrebbe scegliere me o un altro?
Coaching online: gestire in modo ottimale la fase di start-up

Rispondere ai suddetti quesiti è arduo, ma è tipico della fase di start-up, ossia la fase iniziale di avvio delle attività, termine anglosassone che indica appunto “mettersi in moto, partire”.
Il personal training on line è generalmente, quasi ovunque, ancora in una fase di startup; le attività di coaching online sono ancora, quasi tutte, molto giovani. Per questo diventare oggi un personal trainer online è considerabile come Start-Up, la cui definizione è: “un’impresa ad alto tasso di innovazione che ha come scopo il risolvere un problema che precedentemente non aveva esistenza”.
Le discipline economiche insegnano che la startup deve avere quattro caratteristiche:
- Scalabilità: capacità di crescere utilizzando poche risorse. Ovvero, fatturare maggiormente a parità di ore di lavoro.
- Replicabilità del modello di business: capacità di attuare le attività di business in diverse aree geografiche e in differenti periodi temporali senza grandi modifiche. Esiste una continuità di applicazione in base alla condizione di mercato e del contesto economico e regolamentare?
- Innovazione: l’attività della start up consiste in un’innovazione che porta un vantaggio nuovo e concreto?
- Temporaneità: La startup è momentanea, in quanto rappresenta il primo stadio nel processo di crescita aziendale, prima di divenire grande e consolidata impresa.
Vantaggi e svantaggi di diventare personal trainer online
In concreto, strutturare l’attività di coaching online e sfruttare la digitalizzazione ha diversi vantaggi:
- Abbattimento dei limiti geografici
- Accessibilità e flessibilità
- Espansione della clientela
- Minori costi di struttura
- Scalabilità
- Efficienza ed efficacia
- Etc.
Ma vi è anche il rovescio della medaglia, come ogni situazione, ecco alcuni svantaggi che il coaching online può portare con sé:
- Interconnessione e isolamento “sociale”
- Perdita di contatto con il cliente
- Difficoltà nel trasmettere adeguati feedback e tecniche di allenamento
- Difficoltà nell’educazione all’allenamento
- Depersonalizzazione del rapporto personal trainer – cliente
- Servizio potenzialmente discontinuo e difficoltà di adattamento costante
- Acquisizione di altre skills, complementari alla formazione tecnica del personal trainer;
- E altre.
Consigli per diventare personal trainer online
È bene sempre essere consapevoli ed evitare improvvisazioni nel momento in cui si decide di avviare un’attività in proprio. Il punto di partenza per poter sfruttare questa enorme opportunità di crescita è cambiare il proprio mindset, acquisendone uno imprenditoriale.
Il lavoro frettoloso e le improvvisazioni creano danni e perdite anche ingenti. Piccoli sbagli fatti in questo percorso evolutivo sono normali e devono essere riconosciuti come fonte di esperienza.
Poco sopra abbiamo visto un po’ di domande che ci si deve porre ancor prima di partire. Io è da circa 3-4 anni che mi pongo questi interrogativi e la pandemia mi ha dato il tempo necessario per implementarle in ottica evolutiva, con l’obiettivo di attuare la scalabilità, senza aprire uno studio e divenire imprenditore. A me piace essere “fluida”.
Dalla mia esperienza e all’esito delle mie riflessioni mi sento di darti i consigli che seguono.
Affidati ad un consulente per iniziare con il coaching online

Rivolgiti a dei professionisti, quali consulenti di marketing e di business. Questo ti permetterà di ridurre il rischio di gravi errori e non improvvisare.
In particolare un consulente specializzato sarà in grado di:
- Delineare in modo chiaro e nel lungo periodo la strategia aziendale e operativa
- Innovare ed implementare i canali digitali
- Costruire i processi
- Conoscere esattamente il target e il cliente. (Un discorso è occuparsi di riabilitazione, un altro è occuparsi di estetica. Si deve essere altamente VERTICALI.)
- Acquisire o delegare diverse skill. Si è in grado di fare video, scrivere e utilizzare i social in modo mirato?
- Definire il business model, in particolare offerta e canali di vendita
- Imparare la tecnica di vendita e le leve psicologiche ad esse sottese
- Costruire il sito internet, fondamentale anche se non si ha uno studio
- Sviluppare una app per enfatizzare ed esaltare il proprio talento
- Costruire il proprio brand identificativo
- E molto altro ancora
Impara a comunicare online e costruisci il tuo personal brand
In congiunzione a quanto sopra, è necessario sviluppare la propria autorevolezza sfruttando i canali social. Questa attività, se fatta a dovere, ti consente di raggiungere un bacino di utenti enorme anche senza ricorrere a sponsorizzazioni. Come?
- Sviluppando un piano editoriale, identificando accuratemente gli argomenti da trattare.
- Scrivendo e producendo periodicamente articoli, casi studi e tips
- Facendo dirette
- Creando interessanti contenuti visivi
- Commentando in modo sensato nei vari gruppi fitness
- Cercando collaborazioni con altri professionisti
La comunità fitness nel tempo ti conoscerà e nasceranno situazioni interessanti, si creerà un flow positivo e vantaggioso. Le vendite aumenteranno e ti contatteranno potenziali clienti in linea con il vostro target. E questo cosa significa? Significa che i social media e il tuo sito internet sono e saranno i principali canali di vendita (acquisizione clienti).
Personal trainer online: un imprenditore a tutti gli effetti
Il Personal Trainer Post Covid non è solo una persona che allena; è un imprenditore a tutti gli effetti nonostante non abbia una palestra (o uno studio) tutta sua con dipendenti, segreteria e tutta l’organizzazione tradizionale. Per parlare di impresa sono sufficienti 4 elementi:
- Attività produttiva
- Organizzazione
- Economicità
- Professionalità.
Il personal trainer oggi non deve necessariamente aprire uno studio per essere un imprenditore, quello che importa è che abbia un brand, un’offerta di servizi, un business model funzionante ed efficace e dei clienti pronti a pagarlo. Per le attività in presenza, poi, è sufficiente pagare una fee in un centro apposito per incontrare i clienti o registrare i corsi inizialmente.
Basilare, quindi, far convivere e organizzare in modo chirurgico sia il canale “live” che il canale “digitale”. Online e offline sono complementari.
Nel tempo l’obiettivo deve essere incrementare il più possibile la quota percentuale di fatturato proveniente dalla digitalizzazione così da perseguire la scalabilità, l’innovazione e la replicabilità del business all’interno della propria nicchia di settore. E why not? Avere più tempo per sviluppare futuri servizi/prodotti e coltivare la vita privata.
Da ultimo, tengo a sottolineare, anche se palese, che quanto scritto è frutto della mia esperienza attuale. Ringrazio chimi sta seguendo nel mio progetto “Make Me Perfect”.
Se avete voglia, cliccate sul link, in questo modo sarà più chiaro cosa è nato dalla mia collaborazione con professionisti nello sviluppo di business model.
E tu cosa pensi a riguardo? Come sarà il personal trainer post-covid? Condividiamo le nostre opinioni, scrivilo nei commenti!
Lara Renzi
– Teach Top Coach SBB