FOCUS: LA CELLULITE. DOMANDE E RISPOSTE
….La cellulite, l’infiammazione delle cellule.
La desinenza ITE, lascia poca interpretazione in quanto utilizzata per indicare processi infiammatori….
….Nello specifico, la cellulite è una alterazione dei tessuti sottocutanei dovuta a fenomeni degenerativi che comportano lesioni e ipertrofia degli adipociti, alterata circolazione ematica e linfatica, formazione di edema e fenomeni infiammatori….
.….La degenerazione sia del derma, che nel tempo perde elasticità, che del sottocute che riduce la sua aderenza alla muscolatura sono attualmente associate, malgrado gli studi limitati a volte con conclusioni antitetiche, a una moltitudine di fattori….
- IPOSSIA, carenza o mancanza di ossigeno.
- Anomalia della struttura della matrice connettivale con richiamo dei liquidi.
- Alterazione microcircolazione.
- Modificazioni e protusioni nel tessuto adiposo nelle zone di accumulo.
- Cause ormonali.
- Stile di vita.
- Alimentazione.
- Stipsi, eccetera…
….Come agire per prevenire e/o migliorare donne con queste problematiche, oggetto di pudore e complessi estetici?
Consigliando una SANA ALIMENTAZIONE, rivedendo lo STILE DI VITA, e attraverso l’ESERCIZIO FISICO allenando TUTTO IL CORPO…
.…“Il segreto”: ricercare con costanza il miglioramento della circolazione e dell’ossigenazione dei tessuti, controllando l’acidosi attraverso l’attività fisica più idonea….
Questa una brevissima sintesi dell’articolo del 15 gennaio, il cui link se siete interessati lo troverete a fine articolo.
Ma quali sono le domande emerse durante il live? Vorrei condividere e riassumere le principali nelle categorie sottostanti rispondendo con le mie riflessioni.
Allenamento:
- Come viene strutturata la progressione dell’allenamento?
Durante il webinar ho esposto una programmazione di 12 settimane Basic e Advanced, basato su esercizi per la parte inferiore nella prima fase dell’allenamento e per la parte superiore nella seconda fase. Includendo brevi circuito a fine allenamento.
Il primo blocco del training si compone di esercizi di mobilità e di attivazione delle pompe muscolari e delle aree interessate, i glutei.
Il secondo blocco si compone di esercizi fondamentali attraverso la tecnica delle serie interrotte in modo da non incorrere in acidosi e circuiti di capillarizzazione.
Il terzo blocco si compone di esercizi per la parte superiore in modo da effettuare allenamenti full body utilizzando lo stimolo meccanico.
Il quarto blocco, brevi circuiti metabolici addome e parti periferiche del corpo quali polpacci e braccia in modo da sfruttare le modalità PHA. Pheripheral Heart Action.
Da ultimo, il quinto blocco, esercizi di mobilità e di respirazione per sfruttare i moti respiratori ai fini dell’ossigenazione.
Le progressioni le ho effettuate aumentando la difficoltà degli esercizi, ad esempio da pressa a squat, da iperestensioni a stacco, da hip bridge a hip thrust e/o incrementando serie, numero di ripetizioni e carico. In modo lineare.
Tempi di recupero brevi intorno ai 60 secondi. Meglio evitare nella parte inferiore del corpo TUT troppo elevati e contrazioni statiche per non favorire fenomeni di occlusioni.
Come mi è stato chiesto, durante le serie interrotte, consiglio vivamente l’uso di rack in caso di back squat per posizionare il bilanciere nel recupero.
Tali programmazioni possono essere utilizzate sia per le fasi primarie dell’incursione della cellulite, quali fragilità capillare, e per quelle più avanzate. A meno che non ci siano contro indicazioni mediche, come in stati linfo-edematosi importanti.
Infine, ottima l’associazione a cardio LISS, low intensity steady state, come mantenersi attivi con passeggiate outdoor per il funzionamento delle pompe muscolari plantari.
- Le ripetizioni con grandi carichi sono idonee o potrebbero causare rottura dei capillari delle gambe?
Le ripetizioni con grandi carichi, di conseguenza con azione sulla forza e limitate nel numero e con stimolo neurale, vanno somministrate. Malgrado consentano il controllo di produzioni lattacide in quanto agiscono in ambiente ANAEROBICO ALATTACIDO.
Se il soggetto è particolarmente infiammato, presenta gambe e caviglie gonfie, capillari in evidenza, eccetera, consiglio prima di portare a termine un programma dedicato al “ripristino della microcircolazione” attraverso un percorso capillarizzante. I grandi carichi, in soggetti non adeguatamente predisposti, potrebbero peggiorare il quadro circolatorio-linfatico. E’ bene, inserire grandi carichi nei cicli successivi.
Aggiungo, inoltre, che protocolli neurali e ipertrofici possono convivere con le tecniche di capillarizzazione. Qualora la persona non presenta stati infiammatori. Solitamente in questi casi, inserisco i circuiti capillarizzanti a fine allenamento.
- E’ efficace il metodo PHA, ovvero allenamento periferico?
Assolutamente, in modo da sfruttare una continua sollecitazione di gruppi muscolare tra loro distanti e migliorare circolazione e micro-circolo del sangue. Esempio, pressa e lat machine, calf e bicipiti.
- E’ possibile attivare la pompa plantare con uso di palline?
Si attraverso un massaggio a piede scalzo. Inoltre, aggiungo sercizi di propriocezione della pianta del piede (meglio a piede nudo). Ovvero;
- Spostare il peso corpo, a gambe tese e “ascoltare” dove si percepisce il peso sulla pianta del piede.
- Muovere dita del piede.
- Spingere a terra pensando alla rottura del pavimento con pianta piede a gamba tesa.
- Squat o/e step up a corpo libero schiacciando il “pavimento o box” nella fase eccentrica e concentrica. Anche utilizzando strumenti quali Bosu.
- Perché la produzione di acido lattico è da evitare?
Riporto una frase del mio articolo dove il meccanismo è bene esplicitato.
“L’acido lattico NON E’ CAUSA di cellulite” ma certo è che sforzi intensi e duraturi, aumentandone i livelli, portando a secrezioni di fattori pro infiammatori non favorevoli ai nostri fini di prevenzione e miglioramento della “buccia d’arancia”.
Situazioni di ipossia, accentuate da fenomeni di “stress ossidativo” e acidosi non risolvono la problematica.
Integrazione:
- Quale integrazione? Consigli?
Premesso che prima dell’integrazione è necessario agire su stile di vita, alimentazione e allenamento, riporto che NON esistono prove scientifiche e studi a supporto di integratori per combattere la cellulite. Si tratta per la maggiore parte di esperienze personali o “effetto placebo”.
Tuttavia, tra gli integratori alimentari menzionati dai vari studiosi elenco acidi grassi polinsaturi Omega 3, vitamina D, estratti di centella asiatica, di tarassaco, di carciofo, di gramigna, di caffeina, di bardana, di ananas, di vite rossa, di ipocastano e di equiseto. I cui principi sono sfruttati anche nelle creme.
Sottolineo che l’elenco di cui sopra, gode di proprietà “anti ossidanti e drenanti” e NON SONO LA RISOLUZIONE. Eventualmente male non fanno, se non al conto corrente.
- Mentre la creatina? E’ sconsigliata?
Personalmente, non ho riscontrato correlazioni tra cellulite e uso di creatina. Riporto, invece, che in alcuni cocktail farmacologici utilizzati nelle sedute di mesoterapia presentano carnitina e miscele di altri aminoacidi ramificati e non in grado di riequilibrare l’assetto morfostrutturale del derma e della matrice extracellulare.
Donne in gravidanza:
- Consigli?
Allenamento meno intenso, evitando pressioni addominali. Ottime le tecniche di capillarizzazione e PHA in full body. Ovviamente se non ci sono problematiche e contro indicazioni mediche. Inoltre, continuo a stressare nel mantenimento di stile di vita attivo e alimentazione sana.
Sperando di essere stata esaustiva nelle risposte, vi invito a scrivermi se avete ulteriori curiosità e dubbi in modo da confrontarci e sviscerare le questioni. Prossimamente, illustrerò il caso di una ragazza particolarmente stressata, piuttosto “aderente” agli allenamenti e molto “free” con l’alimentazione.
Ricordo il link dell’articolo, continuamente citato.
https://www.sustainablebb.com/allenamento-al-femminile-la-cellulite/
Grazie di cuore a chi ha partecipato ai miei LIVE!!
Lara Renzi Top Coach SBB.